Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
TAVIANI
Vittorio San Miniato (Pisa) 20 settembre 1929. Regista. In coppia col fratello Paolo. Tra
i loro film: Allonsanfan (74), San Michele aveva un gallo (76), Padre padrone (77), La notte di San Lorenzo (82, Nastro d’argento miglior film e regia), Kaos (84), Good morning Babilonia (87), Fiorile (93), Le affinità elettive (96), Tu ridi (98) • «Guerra e pace da quando l’abbiamo scoperto da ragazzini non ci ha mai abbandonati. Tolstoj è rimasto come una fonte cui attingere come alla vita. Ci è entrato nella pelle, nel sangue. Quando consegnammo la Palma d’oro a Kurosawa avemmo l’ardire di dirgli che nei Sette samurai era riconoscibile l’impronta di Guerra e pace. Si fece tradurre, ci pensò e rispose: “è possibile”. Tolstoj in noi ha “lavorato” involontariamente. Anche Pirandello torna, gli dobbiamo la scoperta della
relatività. Pensavamo che il mondo fosse una bella sfera colorata, è arrivato con uno spillo e i frantumi non si possono rimettere insieme. La
guerra ha azzerato la nostra infanzia, esperienza terribile e grandiosa, e
siamo risorti quando siamo entrati per caso in quel cinema di Pisa dove davano
Paisà, alla fine del primo tempo, all’episodio di Firenze. Quando si accese la luce dell’intervallo ci siamo resi conto che stava avvenendo qualcosa dentro di noi che
avrebbe cambiato la nostra vita. Non è retorica. Siamo passati attraverso l’euforia, l’ideologia ti rendeva forte. Abbiamo vissuto la delusione ma non la
restaurazione. Nel nostro cinema non abbiamo smesso di mettere il desiderio che
qualcosa di diverso possa esistere. L’importante è che ogni giorno ricominci la storia. Un’alleata meravigliosa» (da un’intervista di Paolo D’Agostini).