Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
STECCA
Maurizio Sant’Arcangelo di Romagna (Rimini) 9 marzo 1963. Ex pugile. Medaglia d’oro dei pesi gallo alle Olimpiadi di Los Angeles (84). Nel gennaio 89 ha
conquistato il titolo mondiale Wbo dei piuma mandando ko Pedro Nolasco.
Sconfitto a Rimini da Espinoza, nel 91 ha riconquistato il titolo con un ko
tecnico su Armando Reyes per perderlo nel 92 contro Colin McMillan • «Io uno dei re del pugilato italiano? Mi piace l’idea. Sì, credo di esserlo stato, in un momento in cui tutta la boxe italiana proponeva
tanti bravissimi pugili. Penso a mio fratello Loris, a Valerio Nati, a Damiani,
Casamonica, Todisco. E c’era Oliva in cima al mondo, e poi La Rocca... Insomma, tante facce note che
davano scossoni salutari all’attività. Era un altro pugilato: forse non quello epico degli anni d’oro, però ancora ci si difendeva. Oggi, invece, sembra un immenso deserto dove non c’è più nulla» (da un’intervista di Claudio Colombo)
• è malato di Epn: «Sta per emoglobinuria parossistica notturna. Si tratta di una malattia del
sangue. Grave, rara e notturna perché si fa viva nelle ore di buio: in Italia si contano 120 malati, 300 in Francia,
1200 negli Stati Uniti. Il catalogo si ferma qui. Capisce che gli studi e le
ricerche vanno un po’ a rilento. Comunque: l’Epn aggredisce le cellule base del midollo osseo e attacca indifferentemente i
globuli rossi, quelli bianchi e le piastrine. Non muori, ma stai male e devi
sottoporti a controlli continui. Io vado in ospedale ogni dieci giorni, prendo
cortisonidi e anticoagulanti. In passato mi sono riempito di eritropoietina,
che adesso va di moda come doping ma a me è servita per vivere».