Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SQUILLANTE
Renato Napoli 15 aprile 1925. Magistrato. Ex capo dei giudici preliminari romani travolto
dall’inchiesta sulle sentenze Sme e Imi-Sir: condannato a 7 anni in appello, nel 2006
è stato assolto dalla Cassazione («Non fu corruzione ma “intermediazione tra privati”») • «Il ruolo di Squillante, secondo la sentenza di primo grado, era stato abbastanza
preciso: avendo saputo che un suo amico avvocato, Francesco Berlinguer, era
amico e compaesano di uno dei giudici di Cassazione che dovevano giudicare la
faccenda, aveva convinto Berlinguer prima a incontrare i Rovelli, e poi a
perorare la loro causa con il giudice. E l’avvocato si attiva. Sono contatti frenetici: a ogni ora del giorno e della
notte. L’avvocato Berlinguer spiegherà poi alla Boccassini: “Squillante nei contatti che abbiamo avuto in quei giorni insisteva per
convincermi che la famiglia Rovelli aveva la ragione dalla sua parte e quindi
una sentenza a loro sfavore sarebbe stata un’ingiustizia”. Insieme ai contatti viaggiano anche i quattrini: i Rovelli promettono a
Berlinguer mezzo miliardo di lire. Due anni dopo, quando i Rovelli vincono la
causa e pagano estero su estero Previti e gli altri avvocati, sui conti di
Squillante approda in contanti più di un miliardo e mezzo di lire. Per questo, in primo e secondo grado,
Squillante era stato condannato. Ma la Procura generale offre un punto di vista
diverso. Non perché Squillante non abbia favorito quegli incontri, e nemmeno perché non abbia preso i soldi: ma perché il suo darsi da fare non riguardava un atto del suo ufficio ma un “tentativo di intermediazione tra privati”. Un episodio, se si vuole, “esecrabile” ma che non costituisce reato, secondo il dottor Iacoviello» (Luca Fazzo).