Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

SPINELLI

Aldo Palmi (Reggio Calabria) 4 gennaio 1940. Imprenditore. Possiede attività nel settore dei trasporti e della logistica. Presidente del Livorno calcio dal
febbraio 99, nel 2002 lo ha portato (dopo 30 anni di vani tentativi) in serie
B, nel 2004 in A (dopo 55). Presidente del Genoa dal 19 giugno 85 all’autunno 97, condusse la squadra nel periodo migliore nel dopoguerra (con una
storica vittoria nei quarti di finale di coppa Uefa, ad Anfield Road contro il
Liverpool)
• «A diciannove anni sono stato assunto come motorista navale. Ho girato il mondo a
bordo di splendide navi. Stati Uniti, Golfo Persico, Cuba. Mare, porti, mille
incontri. Ogni mese spedivo a casa 100.000 lire. Mia madre Carmela ne metteva
da parte la metà. Poi, nel 58, mio padre Roberto, che era imbarcato sulla Bonitas, affondò a cento miglia dalla Nord Carolina. Morì insieme a tanti altri marinai. Quella nave era una carretta che batteva
bandiera liberiana. Dopo la tragedia mia madre mi ordinò di tornare subito a Genova. La mia carriera di marinaio era finita. A ventitré anni mi sono ritrovato con un lavoro da inventare. Il mio sogno era quello di
farmi assumere nell’azienda dei rimorchiatori riuniti di Genova. Ma la signorina Leila, a quei tempi
la mia ragazza e da una vita mia moglie, mi disse: “Dimenticati la vita da marinaio”. Un mio caro amico, Corrado, mi propose di entrare a collaborare in una ditta
di trasporti di Milano. Trattori e ufficio. Il principale c’era ma non si vedeva mai. Così come non si vedeva mai una lira di stipendio. La piccola azienda rischiava di
saltare per aria. Con un pizzico di incoscienza mi ritrovai a anticipare dei
soldi per far andare avanti il lavoro. Pagavo il gasolio, le gomme. Alla fine
decisi di provare ad acquistare tutta la ditta» (da un’intervista di Luca Calamai)
• «Il giallo è un colore che accompagna la mia vita. Ho imparato a apprezzarlo negli Stati
Uniti dove è sinonimo di ricchezza. Di fortuna».