Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SPERA Benedetto 1940. Mafioso. Arrestato nel 2001 • «Ricercato dal 94, ritenuto uno dei “picciotti” del Corleonese, ha raggiunto i vertici della gerarchia mafiosa diventando il capo del mandamento più esteso di Cosa nostra: Belmonte Mezzagno
SPERA Benedetto 1940. Mafioso. Arrestato nel 2001 • «Ricercato dal 94, ritenuto uno dei “picciotti” del Corleonese, ha raggiunto i vertici della gerarchia mafiosa diventando il capo del mandamento più esteso di Cosa nostra: Belmonte Mezzagno. Passato da pecoraio a manager degli appalti pubblici. Condannato per le stragi del 92, si può dire che non è un boss inventato dal nulla. La sua carriera criminale è simile a quella di tanti altri “colonnelli” di stretta osservanza corleonese che dalla campagna palermitana hanno scalato i vertici di Cosa nostra. Prima obbedendo agli ordini spietati di Riina, poi assecondando gli affari silenziosi di Provenzano, del quale è diventato, secondo gli inquirenti, il “consigliori” più fidato. Determinazione, ferocia e fedeltà alla famiglia corleonese sono i tratti distintivi del suo curriculum criminale, da semplice soldato è salito al vertice di uno dei mandamenti più importanti. Era stato Giovanni Falcone a capire la pericolosità del boss che già regnava sui territori della provincia, tutti nell’orbita di Corleone» (Lirio Abbate).