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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

SOTTILE

Salvatore 30 maggio 1958. Giornalista. Ex portavoce di Gianfranco Fini. Messo agli arresti
domiciliari il 16 giugno 2006 nell’ambito della cosiddetta “vallettopoli”, l’inchiesta promossa dal sostituto procuratore di Potenza Henry John Woodcock (un
filone di questa inchiesta lo stesso giorno portò in galera Vittorio Emanuele di Savoia). Per giorni i quotidiani sono stati
invasi di intercettazioni in cui Sottile vantava performance sessuali poi
smentite (citate soprattutto Elisabetta Gregoraci e Maria Monsè). «Non ho mai preso mazzette. Non ho mai avuto rapporti sessuali con la signorina
Elisabetta Gregoraci. Ho solo aiutato un amico, per un problema di licenze
rilasciate dai Monopoli di Stato e ho dato una mano alla signorina Gregoraci,
per condurre dei programmi televisivi in Rai. Nulla di più, nulla di meno». E poi: «La cosa che più mi addolora è che a farmi a pezzi abbiano contribuito soprattutto i miei colleghi
giornalisti. Ma io, che sono malato di cuore, sono pronto a morire pur di
dimostrare che questo fango è soltanto una montatura»
• «è qualcosa di più delle cariche — capo ufficio stampa del partito e portavoce di Fini — che formalmente ricopre: è da sempre l’ombra del leader. Da quando, in quell’estate del 94, Francesco Storace lo presentò all’allora segretario del Msi, raccomandandoglielo perché lo assumesse al suo posto. Il futuro “epurator” infatti era appena diventato deputato e Fini, dopo una breve parentesi con
Niccolò Accame, era in cerca di un nuovo portavoce. Sottile a quel tempo già non era di primo pelo: portato a Roma da Domenico Nania a metà degli anni Ottanta, era stato assunto al Secolo come giornalista, trovandosi
come “compagni di banco” Italo Bocchino e il futuro ministro Mario Landolfi. Ma quello del Secolo è solo un trampolino di lancio: dopo un’apparizione come ufficio stampa di Teodoro Buontempo, Sottile passa a lavorare
insieme ad Alfredo Pazzaglia, allora capogruppo del Movimento sociale alla
Camera. Una funzione chiave quella di Sottile (solo “Salvo” per gli amici, i giornalisti e i collaboratori) sempre un passo dietro Fini,
sempre presente a tutti i vertici, le riunioni del governo, i consigli dei
ministri e poi l’esperienza alla Farnesina, i viaggi, i congressi del partito, le riunioni fiume
a via della Scrofa» (Francesco Bei).