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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

SORU Renato Sanluri (Cagliari) 6 agosto 1957. Politico. Presidente della Regione Sardegna. Imprenditore

SORU Renato Sanluri (Cagliari) 6 agosto 1957. Politico. Presidente della Regione Sardegna. Imprenditore. Fondatore di Tiscali (la leggenda dice che Tiscali fosse un riparo dei Nuragici dalle orde sanguinarie dei Fenici) • «Quando ho cominciato a dare Internet gratis, gli altri mi guardavano come se fossi matto. Si perdono i soldi dell’abbonamento, dicevano, bisogna coprire i costi. Non avevano capito che nell’economia a rete bisogna promuovere l’abbondanza, la scarsità è una vera e propria iattura» • «Prima la rete in Sardegna, poi le telefonate da casa con le schede Ricaricasa, infine Tiscalifreenet, l’offerta gratuita di Internet che ha costretto tutti gli altri a seguirlo» (Giuseppe Oldani) • «Parla a voce bassa l’uomo che ha cambiato il capitalismo italiano. L’uomo che volle farsi re, come ha titolato Newsweek. è abituato a fronteggiare gli uomini di Rothschild, ha umiliato la vecchia e altezzosa Fiat, ma se gli chiedi di Egidio Soru e Gigetta Spada — i genitori — e dei luoghi dell’anima, ha come un moto di pudore» (Simonetta Fiori) • «Sono un ragazzo di collina, cresciuto a Sanluri, paese ai bordi del Campidano. Per metà distese piatte e campi di grano, sull’altro lato rilievi dolci che corrono verso la Marmilla, colline tondeggianti a forma di mammella, in massima parte brulle, alcune bellissime con viali di ulivi e cipressi. In paese ci dividevamo in due specie, ragazzi di pianura e ragazzi di collina. Io ero di quelli che andava in montagna. La prima cosa che ho pensato di fare, non appena Tiscali è stata quotata in Borsa, è comprare un terreno su quelle colline. Sapevo d’un vecchio pastore, ormai alla fine dell’attività. Andai a trovarlo nella sua proprietà, macchia mediterranea e ciliegi, e poi ancora ulivi e cipressi. “Com’è bello”, mi diceva indicando il profilo all’orizzonte. “Lo guardi, e il mondo sembra tuo”. Neanche per il pastore c’era prezzo. Rinunziai: mi sembrava di portargli via una cosa troppo bella. Una cosa sua. E poi non volevo sconvolgere l’economia di quel paese» • «Mio padre Egidio era edicolante, impresario di pompe funebri, poi commerciante. Nonno era gerunnaderi: non possedeva niente, oltre le sue braccia. Piccolo, scuro, i piedi avvolti negli stracci: le calze erano già un lusso. Viveva in una casa a un piano, in cucina la camera da letto. Non mangiava a tavola, ma davanti a uno sgabello basso. Trebbiava, potava in vigna, faceva guardianìa. “Chi non miete spigola”, mi diceva. Lui spigolava, raccoglieva quel che rimaneva delle spighe. E in autunno andava a cercare su scricchilloni, piccoli raspi d’uva. Non l’ho visto mai triste. E dalla campagna tornava sempre con le tasche piene di doni: mandorle, fichi, ciliegie, olive. Quando oggi torno a Sanluri — lì ho mantenuto la mia casa — so che su quei terreni è passato lui» • Quando Soru aveva dieci anni, la mamma lo mandava a recuperare i crediti del suo negozio di alimentari: «Andavo nelle case e dicevo: “Mia madre le ricorda che c’è questo residuo...” Non si crede che a bambini così piccoli dessero responsabilità da grandi. Ricordo bambini di sei anni che si occupavano di bambini di un anno. Oggi se succede una cosa del genere ti arrestano» • Da presidente della Regione Sardegna «ha istituito una sorta di tassa sul lusso di terra, di mare e di cielo — ville, yacht e jet — dei non sardi, beccandosi dal centrodestra almeno l’epiteto di “comunista”» (Alberto Statera). «Abbiamo bloccato le assunzioni, incentivato l’esodo, chiuso comunità montane, consorzi, società, enti. Abbiamo cancellato quasi mille di quei posti che normalmente vengono occupati dal mondo che sta attorno alla politica. Abbiamo dimezzato le auto blu, siamo intervenuti sulla spesa farmaceutica e sanitaria. In due anni il deficit è passato da 1.300 a soli 170 milioni di euro. Ma i soldi non ci bastano. E a chi li dobbiamo chiedere? Ai disoccupati? Centinaia di migliaia di seconde case sulle coste, yacht e megayacht nella nostra regione utilizzano risorse ambientali scarse. Non è giusto che diano un contributo alla fiscalità generale? Le conseguenze sul turismo non ci sono state: in aprile le presenze sono aumentate del 15 per cento. In maggio e giugno del 10 per cento. In luglio dell’8 per cento. Ad agosto c’è stato uno straordinario pienone. Paul Allen, il socio di Bill Gates, non verrebbe più in Sardegna? Paul Allen è venuto e io l’ho incontrato sulla sua barca. Si può seriamente pensare che uno come Paul Allen, che ha tre barche, la più piccola di 70 metri, dove atterrano due elicotteri e dove c’è perfino un piccolo sommergibile, si faccia spaventare da una tassa?» (a Claudio Sabelli Fioretti).