Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SOLO Bobby (Roberto Satti) Roma 18 marzo 1945. Cantante. Nel 65 vinse il Festival di Sanremo con Se piangi, se ridi
SOLO Bobby (Roberto Satti) Roma 18 marzo 1945. Cantante. Nel 65 vinse il Festival di Sanremo con Se piangi, se ridi. Altri successi: Una lacrima sul viso (64), Non c’è più niente da fare (67), Zingara (69) • «è che io sono stato molto fortunato, forse troppo. Non ho dovuto fare gavetta. Sono andato a Sanremo, ho cantato, ho venduto un milione e mezzo di copie di una Lacrima sul viso. L’anno dopo ho vinto, e di Se piangi, se ridi sono andate via 700 mila» • «Non è come Celentano, padre di famiglia, industriale discografico, rumoroso sostenitore dell’amicizia, facile alle crisi mistiche. Non è un minorenne candido come Gianni Morandi con ingenuità che inteneriscono il pubblico, faccia limpida e infantile, buoni sentimenti. Non è un fenomeno controllato come Rita Pavone, cui un manager-marito accorto come Teddy Reno ha costruito una personalità tra patetica e simpatica, dalla vitalità allegra e inoffensiva. Non è neppure un ribelle di tipo intellettuale come Giorgio Gaber. Invece è aggressivo, strafottente, non simpatico. Sicurissimo di sé, niente affatto modesto, con un modo vanitoso e insolente di portare i pochi anni e i grossi guadagni, di ripetere continuamente “ho solo vent’anni, gli altri son tutti più vecchi di me”, “ho i soldi, sì, vi sta bene?”. Un ribelle provocatorio. Quando lo accusano di non avere altra voce che quella dei microfoni, degli amplificatori e delle eco stereofoniche, quando lo chiamano “il cantante muto” non si difende, “lascio dire; tutta invidia, povere zabette”. Quando gli rimproverano di truccarsi, dandogli dell’effemminato non si difende, si fa fotografare per sfregio nell’atto di spalmarsi il rimmel sulle ciglia con lo spazzolino. Le sue idee sulle donne sono chiare: “Sono per la donna-mamma io, mi piacciono tutte piuttosto maggiorate, tipo Pamela Tiffin o Raquel Welch. Ursula Andress no, troppo mascolina”. Le sue idee sulla cultura sono altrettanto precise: “Ma che è questo Brecht, questo strazio dell’anima...”» (Lietta Tornabuoni nel 66) • Aveva iniziato come imitatore di Elvis Presley: «Io l’ho visto e l’ho preso. La generazione precedente aveva fatto lo stesso con Humphrey Bogart, più recentemente si è scelto Ayrton Senna. A prescindere che fosse un grande pilota. è il primo bianco che ha saputo vincere i neri sul loro territorio. Certo guardava anche gli altri: Dean Martin per esempio e molti cantanti di blues».