Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SOLINAS
Stenio Roma 19 dicembre 1951. Giornalista. De Il Giornale. Inviato delle pagine culturali • «Un brillante intellettuale italiano cui Louis-Ferdinand Céline ha rovinato la vita. Perché Céline gli ha rovinato la vita? Perché Solinas appartiene alla generazione di chi ebbe vent’anni all’alba degli anni Settanta, e aveva attinto tutto della propria
autoidentificazione morale dalla lettura dei libri. L’autoidentificazione di Solinas con Céline è stata allora ed è oggi totale» (Giampiero Mughini) • «Un uomo raffinato, nei modi e nei gusti. Un lupo solitario, nemico dei “rossi”. Ragazzotto fascista, immagazzinò esperienze deludenti: “Me li ricordo bene i professori di destra, i più cretini, i più codini. E i genitori di destra, melassa retorica dell’impegno”. Così, negli anni Settanta s’unì al pugno di intellettuali che diedero vita alla Nuova Destra, per intenderci
quelli che dialogavano, fra gli altri, con Massimo Cacciari. Ancora delusioni: “C’era chi ci vedeva un modo per rinfrescare e riattualizzare un pensiero fascista
fattosi troppo esangue. C’erano anche, naturalmente, i cretini, sponsores del nuovo per il nuovo. Inizi
anni 70, recensii
Il vizietto, con Tognazzi e Serrault, era un film garbato, con quel ménage omosessuale per certi versi più sereno e riuscito di un matrimonio tradizionale. Lo scrissi sul Candido di
Pisanò, dopo lo incontrai a un convegno missino: ‘Ho un sacco di lettori incazzati, dicono che ci siamo messi a difendere i
culattoni’. In anticipo su Chatwin mi chiedevo: che ci faccio io qui?”. A Solinas piacciono gli scrittori trasversali, le destre della sinistra, le
sinistre della destra» (Stefano Jesurum).