Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SOAVI Giorgio Broni (Pavia) 26 novembre 1923. Scrittore. Poeta. Giornalista. Tra i suoi libri Un banco di nebbia (Einaudi, 55), Fantabolous (62), Sirena (66), Sogni di gloria (89) • Ventenne fra le truppe della Repubblica di Salò, disertore grazie a una licenza illimitata che s’era scritto da solo, cantante in un night per fame («nel maggio del 45, in una giornata arrivavo a guadagnare varie centinaia di lire, più i pasti e le sigarette»): «Ma non poteva bastargli
SOAVI Giorgio Broni (Pavia) 26 novembre 1923. Scrittore. Poeta. Giornalista. Tra i suoi libri Un banco di nebbia (Einaudi, 55), Fantabolous (62), Sirena (66), Sogni di gloria (89) • Ventenne fra le truppe della Repubblica di Salò, disertore grazie a una licenza illimitata che s’era scritto da solo, cantante in un night per fame («nel maggio del 45, in una giornata arrivavo a guadagnare varie centinaia di lire, più i pasti e le sigarette»): «Ma non poteva bastargli. Fare il cantante per sempre? Soavi covava il latente desiderio di scrivere. O almeno provarci. Emigra così a Firenze, dove lo prendono a fare il correttore di bozze nel quindicinale Il Mondo (da non confondersi con il settimanale di Pannunzio, che nascerà a Roma più tardi, nel 49). La rivista, diretta da Alessandro Bonsanti, ospita grandi firme, da Montale a Gadda e a Landolfi. Segretario di redazione è Giorgio Zampa. “Forse non ero stato un grande cantante da night”, dice Soavi, “ma in quanto a correttore di bozze offrii davvero il peggio di me. Mi sfuggivano refusi clamorosi. Gli autori degli articoli mi temevano come un’epidemia”. Era un modo, comunque, per avvicinarsi alla letteratura. Così archiviata, la bohème canora diventò, nel ricordo, una parentesi fra la guerra sconvolgente e una faticosa normalità. Aveva rappresentato il rifugio per un disertore: qualifica, quest’ultima, che a Soavi sarebbe rimasta incollata a lungo. L’amico Indro Montanelli, ogni qualvolta litigava con lui — il che accadeva molto spesso — gli rivolgeva un rimprovero estensibile a un’intera categoria: “In che mondo viviamo! Non ci si può fidare nemmeno dei disertori”» (Nello Ajello).