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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

SIGNORILE

Claudio Bari 9 settembre 1937. Politico. Parlamentare dal 72 al 94 (Psi), ministro per
il Mezzogiorno nello Spadolini I e II (81-82), per i Rapporti col Parlamento
nel Fanfani V (82-83), dei Trasporti nel Craxi I e II (83-87). Adesso con la
Rosa nel Pugno • «Una gloria indiscussa. Signorile faceva rima con ferrovie, dove c’era un treno, un ponte, una bretella c’era lui» (Antonello Caporale) • «È stato uno dei grandi leader del Partito socialista, uno dei protagonisti della
svolta del Midas che vide l’inizio dell’ascesa di Bettino Craxi. Quando il suo partito È stato travolto da Mani Pulite, si È chiamato fuori. Mentre la maggior parte dei suoi compagni migrava verso Arcore
lui È rimasto socialista, anzi socialista di sinistra» (Claudio Sabelli Fioretti) • «Famiglia borghese di Bari. Elementari e medie a Bari. Liceo a Taranto. Università a Roma, con Federico Chabod e Rosario Romeo. La Taranto pre-industriale.
Deliziosa città di provincia. Senza Italsider e con la flotta, quindi vivibilissima. Ricordo le
gite in barca a vela fino alle isole Cheradi, dove È sepolto l’autore delle Liaisons dangereuses, Choderlos de Laclos. Suonavamo la chitarra nella pineta, ballavamo fino all’alba sulla terrazza del circolo ufficiali della Marina, leggevamo Nietzsche alla
biblioteca sul mare. Tramonti incredibili. Azione cattolica e San Vincenzo.
Poi, persa la fede, la dimensione laica. Quando ti rendi conto che combattere
per fare un asilo nido non ti risolve niente, scopri la politica. E diventi
socialista. La mia generazione era indifferente tra socialisti e comunisti. Era
la sinistra. Il mio primo comizio lo feci a Roccanova, in un fienile che era
insieme sezione della Cgil, del Psi e del Pci. La scelta socialista la feci
dopo l’Ungheria».