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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

SERIO Renato Lucca 5 ottobre 1946. Compositore. Autore e arrangiatore delle musiche dell’inno di Forza Italia • «Persone che conoscevo in Fininvest, perché io lavoro sia per le reti di Berlusconi che per la Rai, mi chiesero nel settembre del 93 se volevo comporre un jingle per un movimento d’opinione allora nascente, che si ispirava alla democrazia e alla libertà

SERIO Renato Lucca 5 ottobre 1946. Compositore. Autore e arrangiatore delle musiche dell’inno di Forza Italia • «Persone che conoscevo in Fininvest, perché io lavoro sia per le reti di Berlusconi che per la Rai, mi chiesero nel settembre del 93 se volevo comporre un jingle per un movimento d’opinione allora nascente, che si ispirava alla democrazia e alla libertà. Immaginai che forse, più che una musichetta tipo spot come quella che mi chiedevano, sarebbe andata bene una composizione più nobile, suonata da un’orchestra, che però fosse facilmente memorizzabile» • «Per non sbagliare, consegnò entrambi gli spartiti. E Berlusconi, sentita la versione solenne, se ne innamorò, tanto da mettersi lui stesso a comporre le parole dell’inno. Visto come andò (tanto che nel 99 Berlusconi chiese a Serio di musicare un’altra canzone forzista, Azzurra Libertà), e visto che anche ricerche demoscopiche hanno dimostrato che l’inno ha contribuito a modo suo a innalzare le percentuali di Forza Italia, uno il Maestro se lo immagina orgoglioso e nelle grazie degli azzurri. Ma Serio, che è compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra per i più noti cantanti italiani (da De Gregori a Venditti, da Branduardi a Celentano a Zero) e che tra l’altro dirige il concerto di Natale in Vaticano, preferirebbe essere ricordato “anche per qualcos’altro”. Dall’inno infatti, racconta, non è che abbia avuto molti vantaggi: per cominciare, essendo un prodotto destinato a uso politico, non ci prende le royalties “quindi non ci sono certo diventato miliardario...”; in secondo luogo, prima il suo lavoro è stato attribuito a un altro compositore, poi si è dovuto beccare “le accuse di essere uno scherano di Berlusconi”, quando lui sarebbe disponibile a scrivere “musica anche per altri partiti, perché le note sono ‘trasversali’”» (Paola Di Caro).