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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

SEPE Crescenzio Carinaro (Caserta) 2 giugno 1943. Cardinale. Dal maggio 2006 arcivescovo di Napoli

SEPE Crescenzio Carinaro (Caserta) 2 giugno 1943. Cardinale. Dal maggio 2006 arcivescovo di Napoli. Dal 2001 prefetto di Propaganda Fide «un Dicastero della Santa Sede che si occupa del mondo e particolarmente di Africa, Asia, parte dell’America Latina, Nord America, Oceania e alcune zone europee come i Balcani. Ho visitato Sarajevo come Prefetto di Propaganda Fide ed ancora Angola, Costa d’Avorio, Uganda, Sudan. Il dramma della fame del Darfour. E poi ho viaggiato dall’India alla Corea alla Mongolia dove ho consacrato il primo vescovo nella storia di questo paese» (da un’intervista di Alain Elkann) • «In Vaticano il cardinale prefetto della congregazione De Propaganda Fide lo chiamano il papa rosso. Per dire quanto è potente» • «Entrò presto in diplomazia e fece tirocinio nelle nunziature dell’America latina e dell’Asia. In curia il suo cardinale protettore era l’argentino Umberto Mozzoni e questi lo piazzò in segreteria di Stato, all’ufficio informazioni. Bel trampolino. Perché con un papa come Giovanni Paolo II i media contano. E Sepe fece le mosse giuste. Nell’84 scovò e mise in pista come press agent di papa Wojtyla l’intraprendente Joaquín Navarro-Valls, spagnolo, numerario dell’Opus Dei. E a direttore dell’Osservatore Romano collocò un suo amico irpino, Mario Agnes, l’ascetico fratello di Biagio, allora supermanager della Rai. Giovanni Paolo II se ne compiacque. E Sepe salì di grado. Tre anni dopo, nell’87, fu promosso assessore della segreteria di Stato, numero tre del supremo organo di governo vaticano. Altri tre anni, e corse voce che lui già pretendeva di diventare sostituto, una carica ancora più su, con accesso diretto e quotidiano al papa. Una lettera collettiva firmata da nunzi e diplomatici gli sbarrò la strada. Ma solo lì. Nel 92, Sepe fu promosso dal papa arcivescovo e segretario della congregazione per il clero. Dove rivelò un’altra sua dote, quella di impresario di spettacoli. Non c’era ricorrenza papale che non venisse salutata da cantautori, rockband, soubrette. Con dirette in mondovisione. Così, quando si trattò di organizzare il grandioso giubileo dell’anno 2000, Giovanni Paolo II non ebbe dubbi, mise tutto in mano a Sepe. Il quale progettò e realizzò un programma monstre, fatto di decine di giubilei di categoria, uno più spettacolare dell’altro. Con riverberi politici non da poco. Sia il governo italiano che il sindaco di Roma era dal plenipotenziario Sepe che dovevano bussare quando avevano a che fare col Vaticano. Il premio arriva puntuale nel 2001. Il papa fa cardinale Sepe e lo insedia a Propaganda Fide. Parola giusta. Tempo pochi mesi e anche l’agenzia di questo dicastero, “Fides”, cambia faccia e suona la tromba per il nuovo papa rosso» (Sandro Magister) • «Convinto che la Chiesa usi spesso linguaggi antiquati, si è ingegnato a percorrerne di nuovi, a partire dalla fondazione di Telepace. Ha organizzato convegni sull’evangelizzazione nei circhi e nei luna park, ha curato la produzione di un videoclip con Robert De Niro, Jeremy Irons, Fernandel e Aldo Fabrizi per testimoniare il ruolo dei sacerdoti nel cinema, ha portato a cantare, davanti al Papa, Antonello Venditti e Gloria Esteban. Già nel 96 varò su Internet — allora scarsamente diffuso — un Vangelo per i bambini spiegato da una paperella. Grazie alle sue doti organizzative è stato incaricato di preparare le manifestazioni per il grande Giubileo del 2000. Si è occupato di tutto: dalla distribuzione di tortellini Rana per i più poveri alla preparazione dei ricoveri, dalla scansione delle celebrazioni religiose al collaudo degli inginocchiatoi portatili» (La Stampa).