Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SENZANI
Giovanni 21 novembre 1942. Ex ideologo delle Brigate rosse e leader del «Partito della guerriglia», in libertà dall’ottobre 2004. Laureato in sociologia, professore all’Università di Firenze e consulente del ministero di Grazia e giustizia al momento dell’adesione alle Br, era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Roberto Peci, fratello del primo br pentito, ed era tra i
responsabili dei sequestri del magistrato Giovanni D’Urso (80) e dell’assessore dc campano Ciro Cirillo (81)
• «Fu catturato il 9 gennaio 82 a Roma, dopo una latitanza di due anni. In quei 24
mesi trascorsi in clandestinità, in buona parte a Napoli, era subentrato a Mario Moretti alla guida delle Br.
Forte della sua professione di criminologo, che gli permetteva di entrare e
uscire dagli istituti di pena, aveva impresso una svolta alle Br. Nacque con
lui, appunto, il “fronte delle carceri”. Ma fu proprio durante la stagione Senzani che le Br si spaccarono in due
organizzazioni distinte. I milanesi, di stampo più militarista, se ne andarono per la loro strada. I senzaniani, movimentisti,
diedero vita al cosiddetto “partito guerriglia”. E forse fu inevitabile, allargando i ranghi a membri della delinquenza comune,
sia pure politicizzati, che la storia delle Br, da quel momento, divenisse
pasticciata e opaca. Fatto sta che il nome di Senzani, da subito, si trascina
dietro un alone di mistero e di compromissioni. Si favoleggiò di contatti con il Sismi. Qualcuno ha scritto anche che, siccome era chiuso
nello stesso carcere di Ascoli Piceno dove si trovava Ali Agca, fosse stato
lui, Senzani, a indottrinarlo e a mettergli in bocca la “pista bulgara”» (La Stampa).