Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SCOTTI
Vincenzo Napoli 16 settembre 1933. Politico. Della Democrazia Cristiana. Ministro del
Lavoro e della previdenza sociale nell’Andreotti IV (78-79), Andreotti V (marzo—agosto 79), Cossiga I (79-80), alla Funzione pubblica nel Cossiga II (80) e nel
Forlani (80-81), ministro dei Beni culturali e ambientali nello Spadolini I e
II (81-82), ministro del Lavoro e della previdenza sociale nel Fanfani V
(82-83), ministro per la Protezione civile nel Craxi I (83-84), ministro dell’Interno nell’Andreotti VI e VII (90-92), ministro degli Esteri nell’Amato I (92)
• «Di lui, che a diciotto anni incrociò Umberto Eco tra i giovani dell’Azione cattolica e seguì le orme di Giulio Pastore alla Cisl, Francesco Cossiga parla come di “un ragazzo prodigio”. Sull’intelligenza politica dell’ex sindaco di Napoli non aveva dubbi neppure il sanguigno Franco Evangelisti. Sì, proprio il braccio destro di Andreotti, che l’aveva ribattezzato il “Tarzan” dello scudocrociato. Per la sua abilità, e spregiudicatezza, di saltare da una corrente dc all’altra» (Fernando Proietti)
• «“Dicevo a Forlani: qui casca tutto. Sbuffava: ‘Esagerato!’ Anche Craxi mi diceva così: ‘Esagerato!’ E invece...”. Gliel’ha riconosciuto anche Francesco Cossiga nella prefazione a Un irregolare nel Palazzo (Memori, 2005), il suo diario: “Vincenzo Scotti fu, grazie anche all’azione informativa della polizia ed all’analisi compiuta da Vincenzo Parisi e dai suoi uomini, il primo che comprese che
stava per scatenarsi la bufera di Mani pulite e che vi era il pericolo che si
tentasse, come poi accadde!, un vero e proprio ‘golpe istituzionale’ per via giudiziaria contro la prima Repubblica. Che ne fu infatti travolta”» (Gian Antonio Stella).