Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SCONCERTI
Mario Firenze 24 ottobre 1948. Giornalista. Editorialista del Corriere della Sera,
opinionista di Sky • Amministratore delegato della Fiorentina nell’ultimo periodo di Cecchi Gori • «Fiorentino dalla culla e nelle viscere. Talento ruspante, dialettica impetuosa,
grande considerazione di sé. Portò lo sport a Repubblica, è stato vice-direttore della Gazzetta dello Sport, direttore del Secolo XIX e del
Corriere dello Sport-Stadio. Autore di un libro su Roberto Baggio, cavalca gli
eccessi e detesta i compromessi. In lui, è sempre stato difficile isolare il “netto” dei progetti dal “lordo” degli slogan: dovunque ha lavorato, ha lasciato tracce e sfondato più di una metaforica vetrata. Gli piace schierarsi. Gli piace, soprattutto, essere
contro. Se sceglie un bersaglio, e ne viene ignorato, non ci dorme su. Di
sicuro, Giancarlo Antognoni gli ha dato più soddisfazioni di Candido Cannavò, implacabilmente sordo ai suoi elzeviri, ogni volta che gli eventi dello sport
li portavano in rotta di collisione. Antognoni, invece, l’ha onorato di una tele-rissa. Troppa grazia. “Tu cos’hai dato alla Fiorentina?” “Tutto”. “Anch’io ho dato tutto”. Non sarà mai pagliuzza, Sconcerti, ma sempre e comunque trave. Uno che “ha risanato tutte le aziende in cui ha lavorato”, uno che, per dirla con Previti, “non ha mai fatto prigionieri”. Uomo di guerra, e non di pace. A patto che sia una guerra all’italiana, con alleati e nemici scambiabili. Il buon Machiavelli si sarebbe
mosso, come dire?, con un po’ più di cautela. Mario no: occhio per occhio» (Roberto Beccantini).