Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SCALFARO
Marianna Novara 27 novembre 1944. Figlia di Oscar Luigi • I genitori avevano scelto per lei il nome di Gianna Rosa: un nome che il padre
volle presto cambiare in Marianna, per onorare la moglie morta 17 giorni dopo
il parto, e che si chiamava appunto così. Quel lutto, l’ex presidente l’ha elaborato decidendo di non risposarsi, mentre per la figlia ha significato un’infanzia vissuta tra le zie e gli studi al collegio del Sacro Cuore di Novara e
un istituto in Valsesia. Verso i 15 anni ha cominciato un pendolarismo con
Roma, mentre si laureava prima in Psicologia e poi in Teologia. Si è a lungo occupata di assistenza e volontariato, malati di Aids e giovani
carcerati. Un’attività che non ha mai interrotto, pur affiancando il padre, prima al Quirinale e ora
al Senato
• «Ha sempre cercato di rendersi invisibile, soprattutto da quel 25 maggio 92,
quando entrò al Quirinale come “first miss” al fianco del padre presidente. Fu subito assediata dalla curiosità, eppure non ha mai rilasciato una dichiarazione o un’intervista. Per sette anni. E quando nel 99 è rientrata “in clandestinità”, fedele a se stessa, ha continuato a proteggersi con il silenzio. Magrissima e
minuta, “la signorina di ferro”, come la chiamavano sul Colle, somiglia al padre non soltanto nel profilo,
negli occhi chiari, nella erre blesa, ma anche nel carattere: intransigente.
Vive ancora accanto a lui, tra Palazzo Giustiniani, dove l’ex capo dello Stato ha lo studio di senatore a vita, e una palazzina della
periferia romana, a Forte Bravetta: un appartamento pieno di libri e ricordi,
vecchi dipinti e mobili di famiglia, e una raccolta di icone» (Marzio Breda).