Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SCABIA
Giuliano Padova 17 novembre 1935. Scrittore. Poeta. Regista • Tra i fondatori del DAMS di Bologna (attualmente docente di Drammaturgia
pratica). Scrittore e poeta, regista e spesso narratore e attore dei propri
testi, è stato protagonista di importanti esperienze teatrali che, pur estranee alle
scene ufficiali, hanno avuto larga notorietà nazionale e internazionale. Autore di 25 testi (commedie, lettere e racconti),
che costituiscono il ciclo del Teatro Vagante: un teatro raccontabile, oltre
che rappresentabile, che frequentemente va in giro a recitare da solo. Dagli
anni Novanta il lavoro sulla lingua maturato nel corso dell’esperienza teatrale confluisce nella scrittura di romanzi e poesie
• «Bologna: un piccolo slargo a fianco del Palazzo Sanguinetti in Strada Maggiore,
all’altezza del numero 34. Qui in un giorno del 71 arrivò con il suo furgone addobbato Giuliano Scabia. Veniva dall’Abruzzo, da Massa d’Albe, alle pendici del Monte Velino, dove andava combattendo vestito da drago
coi ragazzi delle scuole. Ad attenderlo nella piazzetta ci sono Luigi
Squarzina, Benedetto Marzullo e Renzo Tian, i fondatori del Dams. Scabia estrae
dal suo veicolo gli oggetti del suo Teatro Vagante, il mostro di cartapesta, i
burattini e gli altri oggetti delle sue azioni di strada e compie un breve
intervento davanti a un gruppo di studenti. Marzullo è spiccio: “Puoi fare qui le stesse cose. Dobbiamo sdoppiare una cattedra ma il posto c’è”. Comincia così l’avventura d’insegnamento di quello che è stato uno dei maestri segreti del nuovo teatro italiano, uno degli scrittori e
poeti più originali del dopoguerra. Un corso mitico,
Il Gorilla Quadrumano, del 74 e 75, uno degli incunaboli del movimento del Settantasette. Scabia,
come ha scritto Eugenio Barba, è un anti-Ulisse, uno che ha usato la sua intelligenza e il suo talento non per
entrare nella città, bensì per uscirne fuori, per andarsene all’aperto. Scabia è uno degli eccentrici e degli inclassificabili della cultura italiana» (Marco Belpoliti).