Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
SAMA Carlo 1948 • Imprenditore. Manager • «Quando tracollò un colosso mondiale come il gruppo Ferruzzi fu nient’altro che un diabolico agguato dei salotti buoni della finanza: parola di Carlo Sama che prese il timone poco prima del suicidio di Raul Gardini
SAMA Carlo 1948 • Imprenditore. Manager • «Quando tracollò un colosso mondiale come il gruppo Ferruzzi fu nient’altro che un diabolico agguato dei salotti buoni della finanza: parola di Carlo Sama che prese il timone poco prima del suicidio di Raul Gardini. Oggi Sama fa base a Montecarlo, e il suo non è affatto un buen ritiro da pensionato in Costa Azzurra. Il marito di Alessandra Ferruzzi viaggia di continuo tra Roma e il Sudamerica, dove possiede allevamenti e terreni agricoli per decine di migliaia di ettari in Argentina, Paraguay e Brasile. La sua holding Fersam, con sede in Lussemburgo, si è comprata una piccola partecipazione, il 2 per cento circa, nelle Bonifiche Ferraresi, società quotata in Borsa. Sempre agricoltura, quindi, nella tradizione di casa Ferruzzi. Persino il governo italiano ha concluso un accordo con la Fersam per sviluppare nuovi progetti in campo agroindustriale. Si comincia dal settore saccarifero. Da parte pubblica è sceso in campo l’Istituto sviluppo agroalimentare, in sigla Isa. E così il reprobo Sama, condannato per lo scandalo Enimont a tre anni di reclusione (evitati con l’affidamento ai servizi sociali), ma assolto dalle accuse di falso in bilancio nelle società di famiglia, è diventato partner e consulente dello Stato» (Roberto Di Caro e Vittorio Malagutti) • «Milioni di italiani lo ricordano in tv al processo Enimont. “Credo di avere la coscienza a posto. Dove ho sbagliato ho pagato. Sono stato processato e condannato solo per Enimont e assolto con formula piena da tutte le accuse”. Una vicenda che ha condiviso con i suoi familiari. “Quando capitano queste cose è importante avere una famiglia alle spalle. Una famiglia dà forza e sostegno. Un giorno una giornalista chiese a mia figlia Serafina che cosa provava ad avere un padre inquisito. Lei, con il candore della sua età, rispose: ‘Almeno ora lo vedo più spesso’. Mi sono commosso. E mi sono reso conto che nei momenti in cui si è sovraesposti talvolta si può pensare meno alla famiglia. Ma è uno sbaglio”. Il ricordo va anche a Gardini. “è sempre stato un passo davanti a tutti a capire, come diceva lui, ‘da dove si sarebbe alzato il vento’. Negli affari come in barca”» (La Stampa).