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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

SALMOIRAGHI

Roberto Legnano (Milano) 27 settembre 1949. Politico. Di Alleanza nazionale dopo un
passato in Forza Italia. Sindaco di Campione d’Italia arrestato il 16 giugno 2006 (nell’ambito dell’inchiesta che portò in prigione anche Vittorio Emanuele di Savoia) • «Sono anni, anzi è meglio dire decenni, che il Casinò di Campione, piccolo territorio italiano dentro la Svizzera, paesino di 2500
abitanti, 540 dei quali dipendenti del mondo che gira insieme alla roulette, è al centro di polemiche, inchieste, sussurri e faide politiche esplicite. C’è chi dice, aggiungendo d’essere molto prudenti, che non è affatto un caso che ad agire questa volta siano state le procure del Sud,
tagliando fuori dal cuore delle indagini gli investigatori del Nord. Un fatto è certo: Salmoiraghi ha avuto una resistenza eccezionale nell’aggrapparsi alla sedia e nel resistere ad ogni pressione. Lui “era” il Casinò. Ottime entrature nell’ambiente dei discotecari di estrema destra, amicizie altolocate, capacità di rendersi simpatico tra Udc, Forza Italia e An, Salmoiraghi, detto “il Salmo”, ha sempre mostrato un signorile distacco da condanne e accuse. Una volta gli
hanno dato sei mesi con la condizionale perché si sfamava “indebitamente a carico del Comune”. Poi s’è preso una condanna in primo grado a un anno e mezzo per il cosiddetto scandalo
delle “residenze facili”: tra quelli che preferivano godere dei vantaggi svizzeri restando nell’italiana Campione c’era Fabio Capello (scelse di patteggiare). Qualche accusa di abuso d’ufficio, poi le perquisizioni in Casinò e in Comune. Cose leggere, si dirà, abituati come si è ad amministratori pubblici anche di altissimo livello che considerano la
legalità un fastidio. Ma “il Salmo” non era solo “il mangione”, come talvolta lo sfottevano dietro le quinte. Era anche sotto indagine da
parte della procura di Reggio Calabria per un’inchiesta sul riciclaggio che passava attraverso il casinò e per alcune lottizzazioni ideate da Santino Pagano, Salvatore Siracusano
(habitué di Campione) e di Rosario Spadaro» (Piero Colaprico).