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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

SALEMME

Vincenzo Bacoli (Napoli) 24 luglio 1957. Attore. Regista. Autore. Tra i suoi film: L’amico del cuore (98), Amore a prima vista (99). Nel 2006 visto anche in tv (Vincenzo Salemme show) • «Comico non toscano ma ciò nonostante campione d’incassi» (Simonetta Robiony) • Domanda di rito: perché piace così tanto? Risposta: «Le mie sono storie curiose, la gente si diverte senza sentirsi cretina» • «Napoletano di origine e di formazione (ha cominciato con Eduardo e ha proseguito
con Luca De Filippo), “esporta” in tutta Italia le sue storie, che hanno più che l’accento, il sapore del Sud» (Simonetta Antonucci) • «Sono uno che scrive storie, per il teatro o per il cinema non c’è differenza. Sono attore per caso, quando venni a Roma nel 77 mi portarono a
conoscere Eduardo e lui, con uno slancio imprevisto, disse “’Stu guaglione, facciamoci dicere una battuta così si prende la paga”. Sono rimasto con lui fino alla sua morte nell’84 e poi con Luca De Filippo fino al 92. Non mi dispiace se mi definiscono
attore, ma non capisco quando dicono “comico napoletano”, perché per me il comico è un dono di Dio, uno dovrebbe essere comico e basta» (da un’intervista di Maria Pia Fusco)
• «Il napoletano è sicuramente una lingua che aiuta, il pubblico ci vuole bene. Ci vede come dei
fratelli sfortunati. Che hanno sofferto o meglio che sono disposti alla
sofferenza più che al trionfo. Non che questo mi faccia piacere, preferirei che tutti
morissero dall’invidia per quanto ci dice bene. E comunque anche quando siamo vincenti, noi
siamo soffici, leggeri, ironici. L’arroganza non fa parte della nostra tecnica di seduzione, neanche con le donne»
• «Scrivo velocemente e poi riscrivo in scena. Ma un’idea me la posso tenere in testa per anni. Uso il metodo teatrale tradizionale:
provo e riprovo con gli attori. E se mi accorgo che una mia trovata non fa né caldo né freddo, la butto via senza rimpianto perché scrivo per il pubblico, io, non per me» • «Sono cresciuto in un mondo femminile, con mia madre che aveva quattro sorelle e
con mia nonna, una pazza meravigliosa che aveva l’abitudine di regalare tutto a chiunque avesse bisogno, chi veniva a casa nostra
doveva nascondere borse e cappotti, perché se capitava un povero mia nonna regalava. Con il cinema ho cominciato tardi, a
41 anni, ma ero quello che volevo. Come un personaggio di Nuovo Cinema Paradiso, sono cresciuto dentro una sala, a 5 anni ho cominciato a frequentare la sala
Sibilla di Bacoli. Era di mio zio».