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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RUSSO Giuditta 1971 • «Giuditta non era semplicemente Giuditta, ma l’avvocatessa Russo, esperta in diritto commerciale e del lavoro

RUSSO Giuditta 1971 • «Giuditta non era semplicemente Giuditta, ma l’avvocatessa Russo, esperta in diritto commerciale e del lavoro. “In tredici anni di professione, ho vinto più di duecento cause e ne ho persa soltanto una”, precisa con una punta d’orgoglio. Per essere brava era brava, nessuno può negarlo. Come nessuno avrebbe immaginato che quella donna in carriera, con due studi professionali a Mirandola, in provincia di Modena, e a Pompei, vicino a Napoli, non è mai stata un avvocato. Dal 93, anno in cui ingannò i genitori raccontando di avere in tasca una laurea da 110 e lode, Giuditta ha vissuto una vita che non le spettava: ha mentito a tutti senza mai un cedimento, né un passo falso. Ha frequentato palazzi di giustizia e aule di tribunale in cui ha perorato cause con abilità e passione, spesso suscitando l’ammirazione dei giudici. Poi tutto è finito. Giuditta è tornata ad essere solo Giuditta. Il muro di bugie l’ha fatto crollare lei stessa. Quando ha bussato alla porta del procuratore di Torre Annunziata. Non come avvocato, ma come reo confesso. Perché? “Ero rimasta vittima delle mie menzogne. Le bugie sono come le ciliegie: una tira l’altra, e alla fine ne sono rimasta intrappolata. Stavo per essere scoperta, e allora, invece di fuggire, ho colto l’occasione per farla finita con una vita che era diventata un incubo: mi sentivo sporca, disonesta, anche se non ho mai rubato né mi sono arricchita sulla pelle dei miei clienti. Il motivo che mi ha spinto a mentire per tanto tempo? Non volevo deludere chi si aspettava tanto, forse troppo, da me”» (Fulvio Milone).