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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RUGGIERO

Renato Napoli 9 aprile 1930. Manager. Vicepresidente Schroder Salomon Smith Barney
International. Ex direttore del Wto (95-99). Ex presidente dell’Eni (99). Ministro degli Esteri nel Berlusconi II (fino al 6 gennaio 2002:
dimissioni tempestose presentate perché Ruggiero osteggiava la politica europea del governo). Ministro del Commercio
estero nei governi Goria (87-88), De Mita (88-89), Andreotti VI (89-91). Nel
settembre 2006 Prodi lo ha nominato Consigliere del presidente Prodi per la
Costituzione europea • «Ambizioso figlio di un commerciante all’ingrosso di tessuti, la persona a cui è stato più a lungo fedele è Maria, la cameriera napoletana che s’è portata per mezzo mondo. Gli altri li ha usati come taxi. Coccolato dai circoli
inglesi che contano, e dotato di un alto concetto di sé, è sempre stato abile a legarsi al potente di turno pensando già a quale sarebbe stato il successivo. è Craxi a imporlo come ministro del Commercio estero. Undici anni dopo tocca a
Massimo D’Alema, che gli ha offerto anche la guida di Sviluppo Italia, chiamarlo all’Eni, dove Ruggiero teneva una chaise-longue per il riposino e un tapis roulant
per smaltire gli adorati maccheroni alla pummarola, ma si risentiva perché per usare l’aereo aziendale doveva farsi autorizzare dall’amministratore» (Stefano Livadiotti)
• «Henry Kissinger in persona desiderava vederlo alla guida della Farnesina. Doveva
passare alla storia la pressione esercitata direttamente dall’ex segretario di Stato su Berlusconi perché gli affidasse, sempre come “tecnico”, parola carismatica quanto volubile che può significare tutto e nulla, la conduzione della diplomazia italiana. Era quanto
meno prevedibile che un personaggio di tale dismisura, asperso da incensi così penetranti ed efficaci, personaggio che non aveva certo bisogno d’inchiodarsi a vita su una poltrona sempre più concupita e assediata, potesse ad un certo punto sentirsi sufficientemente
sicuro per tentare il rilancio più avventato della sua fortunosa carriera: l’intervista in cui denunciava pubblicamente l’assalto, sferrato contro il suo eurottimismo, da dissonanti colleghi antieuropei
o europeisti ambigui. Ruggiero, forse sbagliando calcolo, si sentiva abbastanza
solido e coperto per poter contrattaccare, vincere e incassare le fiches della
puntata più alta e più fragorosa della sua vita. Purtroppo per lui, e per lo stesso Berlusconi
costretto dalle circostanze ad andare a “vedere” le carte, si è alla fine constatato che il giocatore era isolato e più debole dei suoi numerosi contestatori: Bossi, Buttiglione, Castelli,
probabilmente Fini e certamente, più di tutti, Antonio Martino: un ministro della Difesa che non ha mai dimenticato
di essere stato anche un ministro degli Esteri» (Enzo Bettiza)
• Padre di Riccardo.