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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RUGGERI

Enrico Milano 5 giugno 1957. Cantante. Autore. Tra i suoi più grandi successi: Contessa (con i Decibel a Sanremo 80), Nuovo swing (84), Si può dare di più (87, con Gianni Morandi e Umberto Tozzi, vincitrice a Sanremo), Mistero (93, vincitrice a Sanremo). Autore de Il mare d’inverno (portata al successo da Loredana Bertè), Uno su mille (Morandi), Quello che le donne non dicono (Mannoia) • «Il Ruggeri di oggi è molto diverso da quello che esordì, nell’80, con Contessa, ancora leader dei Decibel. Veniva dal punk, portava gli occhialoni con la
montatura bianca, aveva i capelli. Sette anni dopo, lasciatosi alle spalle il
punk — ma non l’attitudine rock — piazzava la mossa vincente di Si può dare di più con Morandi e Tozzi, consacrando musicalmente il triumvirato storico della
Nazionale Cantanti. L’addio agli occhiali segna gli Anni Novanta, insieme con l’en plein festivaliero del 93, Mistero, l’unica canzone rock premiata nella storia di Sanremo. All’alba del Ventunesimo secolo l’evoluzione si completa con la rinuncia ai sempre più radi capelli, rimpiazzati dallo sbarazzino “look Zio Fester”, e con una più marcata vocazione di raffinato chansonnier. è una nuova stagione anche per l’uomo: rinomato charmeur, mette la testa a partito fidanzandosi con la collega
Andrea Mirò, che diventa anche sua partner artistica» (La Stampa)
• «Anche quando ho cominciato, suonando in un gruppo punk e tingendomi i capelli di
biondo platino, la mia ribellione era più estetica che sociale o politica. Resto dell’idea che le inclinazioni creative vadano riversate nel lavoro, e che non sia
indispensabile, per essere artisti, condurre una vita trasgressiva,
spericolata, anticonformista a ogni costo» (da un’intervista di Franco Zanetti) • Tifa per l’Inter: «Mi dispiace che la mia squadra sia una delle più esterofile. E la storia recente dell’Inter dimostra anche che paga pochissimo. Ci sono 20 giocatori che vengono dalle
zone più disparate del mondo e che magari da bambini non sapevano neanche dell’esistenza dell’Inter. Ecco, non credo che possano avere lo stesso attaccamento alla maglia di
uno come Sandro Mazzola».