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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RUGARLI

Giampaolo Napoli 5 dicembre 1932. Scrittore • «Nei suoi romanzi — La Troga (Adelphi), per esempio, ma anche Andromeda e la notte (Rizzoli), fino a La viaggiatrice del tram numero 4 (Marsilio) — ha raccontato, sotto specie di pastiche e giocando con la lingua, l’Italia fatta di lordure e di meschinerie, l’Italia delle trame, della malapolitica, della corruzione e degli affari. Ma è scrittore a tempo pieno da quando aveva 55 anni: napoletano di origine e ben
presto girovago (ora vive a Olevano Romano in una casa su un grande uliveto),
nasce uomo di banca. Niente sportello, ma molta carriera in uno dei colossi del
sistema, quella che un tempo si chiamava Cariplo (ora fa parte del gruppo
Intesa). “Fu per me una scuola di allucinazioni”, racconta con una parlata rotonda, tornita, come se volesse evitare che anche
una minima parte delle sue parole finisse smarrita. “Ma in fondo ho trasferito quelle allucinazioni sul piano letterario: è stata una specie di lunghissimo disguido che mi ha fatto imparare un sacco di
cose sulla vita”. Ha 22 anni, nel 55, quando entra per concorso nell’ufficio legale della Cariplo. Glielo impone suo padre, dirigente della Banca d’Italia. “Io volevo iscrivermi a Lettere. Ma lui una volta mi disse che carmina non dant
panem. Se insistevo, mi liquidava: ‘Lettere è fatta per le donne, i preti e gli omosessuali’, che però non chiamava così”. Lavora come avvocato fino al 67, poi intraprende la carriera direttiva e nel
72, a trentanove anni, diventa direttore della sede di Roma: un percorso
fulminante, ma straniante se lo si immagina supportato dalla scarsissima
fascinazione che gli procurano crediti, mutui e investimenti. “Credo che quest’uomo ampio, massiccio, coperto di golf, di cappotti e di sciarpe, pieno di gesti
di gentilezza e di deferenza, dalla lingua ampia e ossequiosa, ricordasse un
poco Carlo Emilio Gadda prigioniero negli edifici della Rai”, ha scritto di lui uno dei suoi primi estimatori, Pietro Citati. “Entrambi svolgevano il loro lavoro con un eccesso di competenza. Le sedi della
Cariplo dirette da Rugarli, gli uffici studi, la Tesoreria e l’Esattoria splendevano di puntiglio, di rigore e di efficienza. Tutti gli
impiegati stavano al loro posto; e, in mezzo a loro, ubiquo e onnipresente,
Giampaolo Rugarli”» (Francesco Erbani).