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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

ROVERSI

Roberto Bologna 28 gennaio 1923. Libraio. Scrittore. Poeta • «Uno dei massimi poeti italiani viventi, ma non lo dice e pochi lo dicono. Su di
lui non c’è dibattito. In televisione non lo si vede mai. Avrebbe da dire, e infatti ha
detto, cose semplici, intense e dolorose sullo snaturamento delle persone e
delle cose, e sull’anima delle parole, che è offesa dallo scempio quotidiano-mediatico che se ne fa. Un Roversi varrebbe, da
solo, una decina di quegli energumeni che vanno negli studi televisivi a
scannarsi nel nome della propria popolarità. Ma la stragrande maggioranza degli italiani non lo saprà mai, perché “il dibattito” non va più a cercare l’intensità delle parole, cerca le facce e le voci che riescono a farsi notare» (Michele Serra)
• Questa sera, ancora, / dovrò vivere solo, / camminare nei lampioni e al vento / mentre cadono foglie e auto
sfrecciano, / buttare nel canale il mozzicone / di sigaretta, stringere le mani
/ sulla ringhiera, mentre l’acqua scorre e sprofonda. / Meravigliosi amici avevo un tempo: / oggi la
solitudine di ognuno / casca in tempesta, le grinte sono dure / e ciascuno s’arraffa sospettoso / e atrocemente solo • Steso nell’abbraccio del campo / il contadino, a piedi nudi, / i gomiti puntati a
spaventare / i voli dell’averla, / segue i suoi sogni e sognando sospira. / Abbandonata, l’acqua piove / sugli argini, tormenta, li ferisce, / gridano trascinate dal
libeccio / le quaglie che fuggivano sul mare. / Per le radure una dolcezza
squallida; / il vibrare monotono s’accorda / alle ore arrossate in mezzo all’aria.