Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
RONCHI
Edo (Edoardo) Treviglio (Bergamo) 31 maggio 1950. Politico. Dal 2001 presidente dell’Istituto Sviluppo Sostenibile Italia. Ministro dell’Ambiente nel Prodi I, D’Alema I e II. Ha cominciato la sua attività politica in Democrazia Proletaria, di cui è stato deputato nell’83 e nell’87. Nell’89, insieme a Francesco Rutelli, ha dato vita ai Verdi Arcobaleno, di cui è stato portavoce nazionale fino al 91, quando c’è stata l’unificazione con Il Sole che ride. Tra i promotori di referendum antinucleari e
ambientalisti, come quelli su caccia e pesticidi, ha condotto in Parlamento
numerose battaglie ambientaliste, dall’abusivismo edilizio all’inquinamento acustico
• «Un bergamasco con il pizzetto biondo e un debole per le giacche un po’ vistose. Come dicono i suoi collaboratori, è un vulcano in perenne eruzione. Prima ha dichiarato guerra ai motorini definiti
sporcaccioni perché, dice, avvelenano i centri storici: e, suggerendone il blocco, si è guadagnato le ire dei consumatori e dei produttori. Poi ha deciso di destinare
a riserva marina il golfo del Tigullio e a riserva terrestre l’isola di Ponza provocando le reazioni di sindaci e operatori economici; anzi,
vere e proprie sommosse con gozzi, barchette, panfili e motoscafi scesi in mare
per protesta. Quindi ha proposto l’introduzione di cassonetti elettronici per la raccolta della spazzatura, la
circolazione di taxi collettivi e, in nome del disinquinamento
elettromagnetico, nuove norme per l’uso dei rasoi, delle lavatrici e degli asciugacapelli. Gran belle idee, ma
piuttosto velleitarie: quasi nessuna è stata realizzata» (Guido Quaranta).