Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ROMANO
Sergio Vicenza 7 luglio 1929. Diplomatico. Storico. Giornalista. Di Panorama e del
Corriere della Sera (editorialista, cura una rubrica di corrispondenza con i
lettori su tutt’e due i giornali). È stato direttore generale degli Affari culturali del ministero degli Esteri,
quindi rappresentante Nato e ambasciatore a Mosca (85-89). Docente di Storia
delle relazioni internazionali all’università Bocconi di Milano (92-98), ha insegnato presso le università di Firenze, Sassari e Pavia e, come visiting professor, alla Harvard University
• Nell’88, quando l’Urss stava per crollare ed era ambasciatore a Mosca, l’allora presidente del Consiglio Ciriaco De Mita, accusandolo di non aver capito
quello che stava accadendo in Unione Sovietica, lo costrinse alle dimissioni • «Accetta l’appellativo di conservatore, anzi ne rivendica la piena libertà di scelta. Non un conservatore reazionario (questo nessuno forse, oggi,
vorrebbe esserlo dichiaratamente), ma un osservatore disincantato che tiene
conto della realtà per poterla meglio controllare ed eventualmente difendersene. Un conservatore
liberale, dunque, il quale “diffida delle novità perché ne teme le ricadute rivoluzionarie”» (Matteo Collura).