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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

ROGNONI

Virginio Corsico (Milano) 5 agosto 1924. Politico • Ininterrottamente eletto deputato dal 68 al 94. Ministro degli Interni (78-83)
nell’Andreotti IV e V, Cossiga I e II, Forlani, Spadolini, Fanfani V; ministro di
Grazia e giustizia nel Craxi II e Fanfani VI (86-87), della Difesa nell’Andreotti VI e VII (91-92). Vicepresidente del Consiglio superiore della
magistratura dal luglio 2002 al luglio 2006 • «L’ex allievo del collegio Ghisleri di Pavia, Gingio per gli amici, è un esemplare pregiato di quella scuderia del Biancofiore che vinceva tutto
nelle corse elettorali e nei Grand Prix elettrizzanti per Palazzo Chigi. Il 26
aprile 1945, a ventuno anni, teneva a Pavia il suo primo comizio ai giovani
cattolici della Fuci. Le sue fortune ministeriali sono dipese in buona parte
dalla grande forza contrattuale della sinistra di Base (prima Cronache sociali
di Dossetti poi Marcora, De Mita, Misasi, Andreatta). Per tanti anni è stata questa la sua corrente di riferimento. Cioè fino all’estate del 90. Quando Gingio, entrato un po’ nel cono d’ombra della sinistra dc, subentra alla Difesa a Mino Martinazzoli nel sesto
governo Andreotti. Il Guardasigilli si dimette insieme ad altri tre ministri dc
per protesta contro la legge Mammì sull’emittenza televisiva. Una rottura dolorosa. “Mi sono iscritto alla Dc non ad una componente”, dichiarò piccato il ribelle nella quiete del suo buon ritiro di Punta Ala. Fece grande
rumore una sua battuta maligna (“Bettino è già cotto!”) sul Craxi presidente del Consiglio, strappatagli “a tradimento” nel Transatlantico dal cronista politico dell’Espresso, il bravo Guido Quaranta. Insomma, per dirla con le parole di sua
moglie Giancarla Landriscia, donna che affascinava per intelligenza, delicata
bellezza e simpatia Sandro Pertini e gli inquilini dei Palazzi romani, la
famiglia Rognoni “ha sempre mantenuto il senso delle proporzioni”. Con il marito politico e ministro, Lady Giancarla ha diviso la responsabilità di una famiglia numerosa (quattro figli) e gli studi di giurisprudenza. Lei a
Pavia dedita all’istituto di medicina legale a studiare i diritti alla salute; lui, professore di
Istituzioni di diritto processuale, impegnato a Roma a guidare prima il
dicastero dell’Interno negli anni di piombo (affronta e risolve il caso del rapimento del gen.
Dozier) poi quello della Giustizia» (Fernando Proietti).