Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ROCCA Giorgio Chur (Svizzera) 6 agosto 1975. Sciatore. Medaglia di bronzo in slalom speciale ai Mondiali del 2003 (St
ROCCA Giorgio Chur (Svizzera) 6 agosto 1975. Sciatore. Medaglia di bronzo in slalom speciale ai Mondiali del 2003 (St. Moritz), nel 2005—2006 ha vinto la coppa del Mondo di specialità • «Quando va a vincere i suoi slalom lo fa come se fosse in una sorta di trance ipnotica, scia lungo “binari di luce”, si sente all’interno di una sfera magica, e qui c’è il trucco, pardon, l’espediente piscologico perché dietro la parola sfera c’è la magia della “massima prestazione” quella che dovrebbe permettere a ciascuno di noi la possibilità di “vivere la perfetta sincronia con il mondo, con gli altri, con la propria attività, con il momento presente in una fusione armonica in cui l’interno si unisce all’esterno, il corpo si unisce alla mente, la realtà si unisce al sogno”. Quale miglior sciolina del proprio cervello liberato? Nessun mistero. La chiave dei successi di Rocca sta in un libriccino di 163 pagine compresi i ringraziamenti che si intitola Vincere con la mente. L’ha scritto il professor Giuseppe Vercelli che di Rocca è lo psicologo (costruttivista) dello sport ed è frutto “della ricerca di anni e anni sui meccanismi mentali, sulle relazioni e sull’atteggiamento nei confronti della realtà che favoriscono la vittoria, nello sport e nella vita”» (la Repubblica) • Nel 2005—2006 ha vinto 5 slalom speciali di fila che ne hanno fatto l’azzurro più atteso ai giochi olimpici di Torino, ma in gara è uscito dopo poche porte: «Sono uno che istintivamente gareggia per vincere. Se vuoi vincere a tutti i costi, devi anche saper perdere. è la legge dello sport. Credo di averlo dimostrato dopo la caduta del Sestriere. Non mi sono perso d’animo. Ho riflettuto sull’errore, ho visto e rivisto il film della manche, sono arrivato alla conclusione che stavo correndo la gara perfetta. Avevo sciato bene, avevo dimostrato di non prendere rischi impossibili. Certo, non correvo per arrivare secondo o terzo: mi avrebbero massacrato...».