Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
RIGGIO
Vito Barrafranca (Enna) 11 giugno 1947. Politico. Presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) • «Docente di diritto regionale, ha iniziato la carriera nel 68, all’università di Palermo. Insieme a Sergio D’Antoni e Luigi Cocilovo era uno dei leader dell’ala cattolica del movimento studentesco. Democristiani di sinistra, i tre
facevano riferimento a Forze Nuove di Carlo Donat Cattin e si ispiravano agli
ideali di Livio Labor. Erano così uniti e affiatati che nella Cisl, dove si ritrovarono qualche anno dopo, li
ribattezzarono “fratelli Bandiera”, prendendo spunto dalle “sorelle Bandiera” di una famosa trasmissione televisiva condotta da Renzo Arbore. Ma poi le loro
strade si divisero. D’Antoni e Cocilovo nel sindacato, Riggio in politica. Prima a livello locale.
Quindi parlamentare della Dc, a Roma. Finché la prima Repubblica crollò. Arrivò il governo di Carlo Azeglio Ciampi e Riggio fu nominato (su richiesta di D’Antoni) sottosegretario con delega alla Protezione civile. Ebbe consulente un
ingegnere di Parma, esperto di gallerie: Pietro Lunardi, con il quale stabilì un solido rapporto. La Dc (o meglio, il Ppi) cominciava ad andargli stretta e
si impegnò nel 94 con i referendari di Mario Segni. Ma fu sconfitto e annunciò: “Mi ritiro dalla politica”. Non prima di aver lanciato una frecciata a Silvio Berlusconi: “L’Italia si sveglia nella seconda Repubblica con un partito-azienda, il partito di
Berlusconi”. Sette anni dopo aveva cambiato idea. Si ributtò in politica candidandosi alle elezioni del 2001 con Democrazia europea, il
partito di D’Antoni. Convinto che l’ex segretario generale della Cisl dovesse fare l’alleanza con Berlusconi (che poi fece). Intanto Lunardi era diventato ministro e
gli si presentò l’occasione per ricambiare il favore: così Riggio diventò consulente del ministero delle Infrastrutture. Infine commissario dell’Enac. Mentre D’Antoni lasciava il centrodestra. E lui, stavolta, non lo seguiva» (Sergio Rizzo).