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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RIENZI

Carlo Salerno 8 ottobre 1946. Avvocato. Fondatore del Codacons (associazione dei
consumatori) • «Nel 69 da extraparlamentare capeggiava il Collettivo politico giuridico, in
contatto con il Soccorso rosso (“ma litigai con Spazzali e gli altri che difendevano chiunque fosse un compagno,
aprendo la via alle degenerazioni”). Potrebbe rivelarsi il Ralph Nader italiano. “Anche se quello vero non lo conosco. L’ho chiamato, ma lui preferisce i Verdi”. Ha denunciato il ministero delle Comunicazioni (ai tempi di Totò Cardinale) per lo scandalo dei numeri erotici, la Sisal per gioco d’azzardo, i vigili che non multano i ragazzi senza casco per omissioni di atti d’ufficio. Si è anche autodenunciato all’ordine degli avvocati, “per far pagare ai miei clienti meno della tariffa minima”. La domenica annota le targhe dei Tir che circolano nonostante il divieto. Una
volta si rivolse alla guardia di finanza, all’ordine dei farmacisti e al Comune di Roma per farsi restituire 5 lire del resto
di una pomata. Figurarsi la notte dell’euro. Un barista di Ladispoli che aveva portato il cappuccino da 1500 lire a 90
centesimi fu condannato. Obiettivi: “Creare una grande lobby dei consumatori in Europa. Introdurre anche in Italia la
class action, la causa di gruppo, che ce l’hanno pure in Australia e in Brasile. Liberalizzare l’accesso alle professioni. Evitare altri casi Cirio e Parmalat. Organizzarci per
non farci più fregare”. La lista dei nemici è lunga e imprevedibile: Tex Willer (“fumava sempre, così ho denunciato l’editore. Mi telefonò Bonelli indignato”), Anna Oxa (“mostrò lo slip al festival di Sanremo: c’era la marca! Fu il primo caso di pubblicità occulta”), i patrizi dell’antica Roma (“con Giuseppe Branca, principe dei romanisti, ho studiato i comitia curiata e
centuriata: una vergogna! Un sistema basato sul censo”). A lui piacevano i tribuni della plebe. Il resto è conseguente. Nell’80, anno di svolta, vince la causa per annullare l’aumento delle tariffe telefoniche. Poi fonda il Codacons, che in teoria
significa Coordinamento associazioni difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ma in realtà fu scelto con il criterio con cui Mussolini battezzò l’Ovra: incuteva timore. Rienzi ha fatto chiudere il manicomio criminale di
Aversa, assumere precari, mettere fuorilegge l’alcol di notte negli autogrill. Talvolta gioca per sé, come quando per cacciare gli storni costrinse il Comune di Roma a potare gli
alberi di viale delle Milizie, dove ha lo studio» (Aldo Cazzullo)
• «Abbassiamo i prezzi, non le mutande».