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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RICCI Elena Sofia Firenze 29 marzo 1962. Attrice. Scoperta da Pupi Avati, che ne ha esaltato il lato ombroso, ambiguo (Impiegati, 1985, film del suo esordio; Ultimo minuto, 1987)

RICCI Elena Sofia Firenze 29 marzo 1962. Attrice. Scoperta da Pupi Avati, che ne ha esaltato il lato ombroso, ambiguo (Impiegati, 1985, film del suo esordio; Ultimo minuto, 1987). Ha poi lavorato, tra gli altri, anche con Verdone (Io e mia sorella, 1987) e con i Vanzina (Il pranzo della domenica, 2003) • Protagonista di numerose fiction tv: Caro maestro (96), Squadra mobile scomparsi (99), Orgoglio (2004: è la serie che l’ha resa davvero popolare nella parte della marchesina Anna Obrofari), Fratelli (2006) ecc. • «Avevo trentun’anni quando ho conosciuto i miei fratelli. I miei genitori divorziarono presto e male. Erano ancora molto giovani e io una bambina: lasciai la Toscana, dove vivevamo tutti insieme, per seguire mia madre a Roma. Da quel momento non ebbi più rapporti con mio padre, che si fece una nuova famiglia ed ebbe altri figli. D’altra parte anche mia madre si risposò. Sopportai con dolore questa separazione fino a quando non andai in analisi, a trent’anni. Mi resi conto che avevo dei tasselli da rimettere al loro posto: decisi così di incontrare mio padre e di conoscere i miei fratelli. Due sorelle e un fratello. Purtroppo ci vediamo poco. Mia sorella vive in America, mio fratello si è trasferito da poco a Castiglion Fiorentino, dove sta anche mio padre, ma prima era in America pure lui. L’altra sorella è impegnatissima: fa la ballerina e tra l’altro era in una coreografia della cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali a Torino. Però, sia chiaro, io ho avuto un padre: Pino Passalacqua, il secondo marito di mia madre. Per me fu un grande papà e, facendo il regista, mi fece innamorare di questo mestiere; Ho cominciato da bambina, negli spettacoli che con le amichette mettevamo in piedi nel grande giardino della villa di mio nonno, in Toscana. La regista era mia nonna. Ballavamo, cantavamo, recitavamo. Ho studiato danza e chitarra per tanti anni poi alla fine delle superiori ho scelto di fare l’Accademia d’arte drammatica. Feci un provino con Mario Scaccia che stava cercando attori per portare in scena La scuola delle mogli di Molière. Ho cominciato dal teatro. Al teatro, però, ormai posso dedicarmi ben poco: non posso fare le tournée perché non voglio stare lontana dalle mie figlie. Ho due figlie: Emma, che ho avuto con l’attore Pino Quartullo, ha quasi dieci anni. Maria invece, nata dal matrimonio con il compositore Stefano Mainetti (tra l’altro autore delle musiche di Orgoglio, ndr), ha appena quindici mesi. Avrei voluto fare la psicologa, per questo mi piacciono i ruoli tormentati, i personaggi pieni di disagio» • «Adoro recitare in costume, lo faccio da sempre, da quando ho iniziato in teatro con le opere di Goldoni, Shakespeare, Molière. Interpretare un ruolo, avvolta in morbide trine, stretti busti, leggiadri cappellini, vuol dire recitare in un altro modo: i movimenti devono essere soffici, eleganti, la voce deve essere come ispirata. Mi ha aiutato molto l’aver studiato per 18 anni danza classica» • Da settembre 2006 la si è vista in un ruolo brillante, nella serie tv I Cesaroni con Claudio Amendola.