Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RATTI Emilio Piana Battolla (La Spezia) 19 gennaio 1939. Frate francescano • «Oltre a fare il frate è anche un iridologo, anzi, il più importante iridologo italiano e uno dei maggiori in Europa

RATTI Emilio Piana Battolla (La Spezia) 19 gennaio 1939. Frate francescano • «Oltre a fare il frate è anche un iridologo, anzi, il più importante iridologo italiano e uno dei maggiori in Europa. è anche uno specialista in fitoterapia, la cura con le erbe. E, non bastasse, è medico e chirurgo (con due lauree, una in biologia, l’altra in medicina). Per sei mesi l’anno padre Ratti vive nel suo convento di Genova, alle Missioni francescane, dove osserva le iridi dei suoi pazienti, diagnostica eventuali predisposizioni a malattie e le cura con erbe e piante. Poi molla tutto e se ne va, per altri sei mesi, in Africa: più precisamente a Luhwinjia, vicino a Bukavu, in una zona di frontiera e di guerra tra il Congo e il Ruanda. Qui ha fondato, nel 95, un ospedale dove aiuta i bambini africani a nascere, cura i feriti di guerra e le numerose vittime di malattie infettive. I rifornimenti per l’ospedale, attrezzature e merci se li procura direttamente: li raccoglie in Italia e li invia in Africa» (Silvana Bevione) • «Vengo da una famiglia contadina e mia madre mi ha partorito in casa, in pochi minuti, subito dopo aver accudito una mucca. Sono nato perché è morta una mia sorellina. Mia madre, Elvira, aveva già 37 anni e due figli, un maschio e una femmina. Forse non aveva alcuna intenzione di averne un altro. Ma la morte della bimba la spinse a cercare ancora la maternità. Così venni al mondo io. Nella vita niente avviene a caso. Sembra che una serie di coincidenze abbiano congiurato per farmi approdare al convento: mio padre morì giovane, a 47 anni, quando io ne avevo appena sette. Mamma non aveva i mezzi per farmi studiare, per cui mi mandò in collegio, dai frati, dove restai fino alla maturità. Sono stati loro a inviarmi in Germania per studiare teologia. A 20 anni tornai, deciso a farmi frate e a continuare gli studi: mi sono laureato in biologia, nel 73, a Genova. E l’anno successivo sono tornato in Germania, dove nel frattempo avevo scoperto la naturopatia e l’iridologia che mi affascinavano».