Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
RANZI Galatea Roma 24 gennaio 1967. Attrice • «Da quando Luca Ronconi che era stato suo insegnante all’Accademia Silvio D’Amico e aveva diretto il suo saggio finale, L’amore allo specchio, un fascinoso testo barocco secentesco di G
RANZI Galatea Roma 24 gennaio 1967. Attrice • «Da quando Luca Ronconi che era stato suo insegnante all’Accademia Silvio D’Amico e aveva diretto il suo saggio finale, L’amore allo specchio, un fascinoso testo barocco secentesco di G. B. Andreini, la fece debuttare appena diplomata, nell’88, come protagonista della Mirra di Alfieri allo Stabile di Torino, non ha mai perso l’occasione di confermare la sua naturale classe e il suo straordinario talento d’attrice: una miscela rara di immedesimazione quasi viscerale e di perfetto controllo della voce capace di rendere chiare, comprensibili in ogni sfumatura le battute e i versi più impervi. Con Ronconi, naturalmente, che da allora le ha sempre affidato ruoli importanti nei suoi successivi spettacoli, da Gli ultimi giorni dell’umanità, Strano interludio, Misura per misura, Questa sera si recita a soggetto, fino ai più recenti Lolita e il Candelaio. Ma anche con altri registi come il greco Terzopoulos nell’Antigone, Cesare Lievi in Donna Rosita di Lorca, o Massimo Castri che le fece interpretare accanto ad Anna Maria Guarnieri un’Elettra deformata perfino fisicamente dal lutto e dall’ansia della vendetta. E la sua bellezza diafana, al tempo stesso moderna e da cammeo ottocentesco, dei suoi grandi occhi trasparenti e ombrosi, del suo fuoco interno sotto l’aspetto angelicale, fragile, e il riservato distacco borghese, della sua misteriosa duplicità, i primi ad accorgersi nel mondo del cinema furono i fratelli Taviani che le affidarono nel loro Fiorile, saga della famiglia Benedetti in odore di maledizione, le parti della selvatica contadina Elisabetta e di una sua parente di città, Elisa, incline a preparare cene per i fratelli a base di funghi avvelenati. Rubando spiccioli di tempo al palcoscenico è, in seguito, tornata sul set con Cristina Comencini in Va’ dove ti porta il cuore, con Tonino De Bernardi e con la regista portoghese Teresa Villaverde nel film Agua e sal» (Nico Garrone) • «Ronconiana è un aggettivo, una definizione che mi fa pensare a una fabbrica di attori fatti con lo stampino, mentre la scuola di Luca è importante anche perché, se non ci si adagia, aiuta a esprimersi più liberamente. E poi lui stesso non ama chiudersi nell’etichetta di “ronconiano”».