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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RAME Franca Parabiago (Milano) 18 luglio 1929. Attrice. Politico. Senatore. Dell’Italia dei Valori • Figlia d’arte, fin da bambina ha girato per le piazze e i teatri della Lombardia e del Piemonte con il padre Domenico, la madre Emilia, il fratello, gli zii

RAME Franca Parabiago (Milano) 18 luglio 1929. Attrice. Politico. Senatore. Dell’Italia dei Valori • Figlia d’arte, fin da bambina ha girato per le piazze e i teatri della Lombardia e del Piemonte con il padre Domenico, la madre Emilia, il fratello, gli zii. i cugini. Dal 50 attrice di prosa e di rivista, nel 51 tra le protagoniste di Ghe pensi mi di Marcello Marchesi (con Tino Scotti), poi ne I fanatici e Papaveri e papere, brava e bellissima, è diventata una delle soubrette più ammirate • Scritturata per Sette giorni a Milano, conosce Dario Fo. Lui la ignora, lei prende l’iniziativa e lo bacia sulla bocca. Si sposano nel 1954 • Inseparabili nella vita e sul palcoscenico: protagonista femminile di tutti gli spettacoli del marito (collaborando a stesura dei testi e messe in scena), nel 73 è stata sequestrata e stuprata per la sua attività politica nelle carceri con “Soccorso rosso” (più di vent’anni per scoprire i nomi degli aggressori) • «Il momento brutto, negli anni del Mistero buffo, di Morte accidentale di un anarchico, di Pum, Pum! Chi è? La polizia!, di Tutta casa, letto e chiesa quando già ci avevano dato a Milano la palazzina Liberty, era alla prova generale. Perché arrivavano i funzionari della polizia e dicevano “questo lo togliete e anche quest’altro”. Cose anche innocenti, tipo il commissario che cade sulla sedia e il poliziotto si siede sulle sue gambe. Ogni tanto Dario lo portavano in questura con la camionetta, allora tutto il pubblico andava dietro, e io con loro, a far casino. Avevamo avuto l’idea, per scavalcare la censura, di fare una specie di cooperativa a cui bisognava associarsi, così senza tessera non poteva entrare neppure la polizia. Ma una volta, a Sassari, la polizia sfondò la porta, entrò e arrestò Dario che finì in galera per una notte: poi quel prefetto lì lo destituirono» • Un grave momento di crisi negli anni Ottanta: la Rame annunciò pubblicamente di voler divorziare da Dario Fo, stanca dei suoi continui tradimenti. Crisi rientrata dopo le pubbliche grida di disperazione di lui • «Insieme, sul palcoscenico, nella vita privata, nella comunanza ideologica, nell’impegno politico attivo, nella scrittura, nell’amore per il figlio Jacopo e per i nipotini, nelle delusioni, nella coerenza, nella resistenza ai soprusi, nei litigi, nella messa al bando da una società vile, nell’ostracismo da parte del potere, nella generosità munifica, nella solidarietà e affetto per e degli altri. Insieme anche nei premi: quando a Stoccolma, nel dicembre del 97 fu conferito a Dario Fo il Nobel per la Letteratura, lui mostrò una foto della moglie Franca Rame, dedicandole parole bellissime per dividere con lei, com’era giusto, l’alto riconoscimento. » (Natalia Aspesi) • «Franca mi fa sudare le mani, quando le porgo un copione e so che tanto mi dirà “guarda che qui non va bene”. Anni fa mi arrabbiavo, una volta la sbattei contro il muro, gridandole “dammi tu allora la soluzione”, e lei me la diede subito, giusta. Ha il teatro nel Dna, perché i suoi stavano sul palcoscenico da quattro generazioni, ha intuito e mestiere, ha su di me un ascendente enorme» (Dario Fo) • Sull’elezione al Senato (2006): «Il primo responsabile è stato Jacopo, me lo ha ripetuto per tre mesi: mamma, devi candidarti al Senato! E io: ma sei matto? Ha aperto pure un blog su internet, arrivavano centinaia di adesioni, delle lettere pazzesche: vai, Franca! Quando Leoluca Orlando mi ha fatto la proposta per l’Italia dei Valori mi veniva da ridere: ma allora è un’ossessione! Tutti mi incoraggiavano, ho chiamato anche Travaglio, Pardi, Flores D’Arcais... Mi è stato detto: siamo in guerra e devi combattere! E meno male che c’era Di Pietro, perché a sinistra nessun altro mi ha offerto nulla, come fossimo avversari» (da un’intervista di Gian Guido Vecchi).