Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RAIMONDI

Ezio Lizzano in Belvedere (Bologna) 22 marzo 1924. Storico della Letteratura
italiana. Professore emerito all’Università di Bologna. Fino al 2003 presidente del Mulino • «Parabola di studioso — che spazia da Dante a Machiavelli, dal Tasso al Manzoni, dal barocco al
futurismo, da D’Annunzio a Moravia — l’esperienza di vita ne fa un testimone di fatti e personaggi della storia
recente. Ha studiato ad Heidelberg, insegnato a Baltimora e a New York, a
Berkeley e a Los Angeles e poi a lungo nella sua cittànoit» (Nello Ajello) • «Mio padre era un calzolaio senza bottega propria: aveva il suo banchetto in un
angolo dell’abitazione. Mia madre era una donna di servizio. Accanto al nostro appartamento — termine enfatico per descriverlo — al secondo piano d’una casa di ringhiera viveva una coppia senza figli che finì per diventare la mia seconda famiglia. La signora badava a me di mattina,
mentre i miei erano impegnati. Aveva una predisposizione per il cinema. Suo
marito, un tornitore specializzato, amava la musica e conosceva da esperto il
melodramma. La mia passione per lo spettacolo si acuì. Con il contributo di quei miei secondi genitori la mia paghetta, in pratica,
diventava doppia. E veniva tutta destinata al cinema».