Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

RAGAZZI

Cesare Bazzano (Bologna) 22 agosto 1941. Imprenditore. «Un mito, un marchio. Lotta dura alla calvizie. “Da quarant’anni lavoro per restituire alle persone il piacere di avere i capelli”. Settantadue centri in Italia, 18 all’estero, 45 milioni di euro il fatturato nel 2005, 800 persone impiegate: sono i
numeri di Cesare Ragazzi Company. Lo slogan della casa: “Capelli per chi ha la testa”» (La Gazzetta dello Sport) • «I pelati sono brutti, non credete a chi afferma il contrario. Anche la volpe
dice che non le piace l’uva perché non riesce a coglierla» • «Come è iniziato? Si parla della fine degli anni Sessanta. Io allora commerciavo in
capelli veri e in parrucche. Poi ho cominciato a perderli, i capelli, fino a
diventare praticamente calvo. Da quel momento mi sono messo a pensare a come
risolvere il problema. Ho studiato, parlato con esperti. Biologi, dermatologi,
chirurghi estetici, biochimici. Ho sperimentato. Avevo un laboratorio di 4
metri quadri in casa e mi sono messo a lavorare su questa faccenda 24 ore al
giorno. Quando trapianti un capello hai problemi di rigetto e di infezioni,
inoltre non puoi trapiantarne più di una decina per centimetro quadrato. Sono pochi, se si considera che una
buona copertura prevede 150-200 capelli per centimetro. Se si adotta l’autotrapianto i risultati sono migliori dal punto di vista medico, ma i capelli
rimangono troppo radi. La differenza tra un pioppeto e un bosco. Allora ho
pensato ad un impianto non invasivo a contatto con la cute tramite un
componente attivo che fa sinergia tra epidermide e capello. Questa era l’idea. Poi, nell’80, ci fu lo spot della sirena. Testa mi disse che quella era la più bella idea pubblicitaria degli ultimi anni. Costò pochissimo eppure entrò nell’immaginario collettivo: “Salve, sono Cesare Ragazzi, cosa c’è di strano? Che io sono calvo! Sì, calvo, ma con in testa la mia idea meravigliosa...”. E poi il tuffo in mare e la sirena con la voce fuori campo che diceva: “Tutto può succedere a un calvo che si è messo in testa un’idea meravigliosa”. Semplice e geniale. Funzionò talmente bene che la gente se lo ricorda ancora» (da un’intervista di Oltre).