Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
PUPO (Enzo Ghinazzi) Ponticino (Arezzo) 11 settembre 1955. Cantante. Conduttore tv • Esordio nel 75 con il singolo Ti scriverò
PUPO (Enzo Ghinazzi) Ponticino (Arezzo) 11 settembre 1955. Cantante. Conduttore tv • Esordio nel 75 con il singolo Ti scriverò. L’anno dopo il primo album, Come sei bella. Nel 79 il primo grande successo Gelato al cioccolato, nell’80 Su di noi, nell’83 Cieli azzurri; e nell’84 con Un grande amore. Diventato conduttore tv, nel 2005 ha raccolto con Affari Tuoi l’eredità di Paolo Bonolis. Ha condotto anche Il malloppo • Il padre, Fiorello, faceva il postino e sognava per lui un futuro da avvocato. Gli zii materni, i fratelli Bozzi, socialisti, suonavano nei night con la loro orchestrina. Nel 74 mise incinta la futura moglie Anna, la sposò, smise di studiare e partì militare. Destinazione: Orvieto, fanteria, reparto assaltatori: «Ci prendevano perché eravamo piccini, dovevamo esercitarci a entrare nei tubi, infilarci dappertutto». Rispose a un annuncio di Ciao 2001 che diceva, più o meno, «Se non siete dei cani e avete qualcosa da dire, presentatevi a Milano, piazza della Repubblica, alla casa discografica Baby Records»: «Arrivammo in centinaia, uno dopo l’altro cantavamo davanti a Freddy Naggiar, un tipo geniale, uno che oggi ha due castelli e passa il tempo a pescare salmoni in Scozia. Fu lui a dirmi che le mie canzoni facevano cagare, ma, aggiunse, “mi piace la tua vocina del cazzo”. Fu sempre lui a inventare per me il nome d’arte: Pupo, disse, perché dimostri 15 anni». Il successo, le prime canzoni, i festival vincenti, i milioni, «nell’80 ne avevo 400 alla banca Toscana di Ponticino, compravo Mercedes in contanti, ero arrogante, adoravo gli adulatori, feci licenziare mio padre dalle poste dieci anni prima della pensione rendendolo infelice, vivevo come in un sogno». Il tonfo, nell’83: da un milione di dischi l’anno a 15 mila. Dicono che lo rovinò il gioco d’azzardo: «In verità mi sono rovinato con l’albergo. Volevo cambiar mestiere e ho costruito un albergo meraviglioso: piscina, ascensore esterno, 9 mila metri quadri a terra. Un albergo che Ponticino sembrava Hollywood. Doveva essere il primo di una catena, la Country Hotel, il nome m’era venuto in mente quando ero a cantare a Nashville. Fu un disastro e la catena mi è rimasta in mano. Poi, per coprire i debiti, giocavo. Ma invece di vincere, perdevo». Si è ripreso grazie a «Maurizio Costanzo, che mi invitò ad una confessione pubblica sul mio vizio, Gianni Morandi, che mi portò al suo spettacolo quando non mi voleva nessuno, Paolo Bonolis, che mi volle nella sua Domenica In e, più di tutti, Fabrizio del Noce che mi chiamò mentre ero sotto la doccia per chiedermi: “Ti do tre secondi per dirmi se condurrai Affari Tuoi”» • Dietro Su di noi c’è, manco a dirlo, una storia d’amore: «Donatella Milani era una delle mie coriste. Ha partecipato anche al Festival di Sanremo. Bene, mi innamorai di lei. Chiesi addirittura la separazione legale da mia moglie. Separazione, non divorzio. Su di noi nacque a Roma. Donatella al pianoforte, tre note e poi io a raccontare un grande amore» • «è un tipo simpatico, è uno di quegli artisti da festa popolare che volano basso, cantano allegre fregnacce e lo fanno con dedizione» (Michele Serra) • «Quei versi geometricamente perfetti (Gelato al cioccolato / dolce e un po’ salato (?)/ tu — pausa — gelato al cioccolato) entrati stabilmente nel database della nazione» (Antonio Dipollina) • Ha una moglie (Anna) e un’amante, o una seconda moglie o quello che è (Patricia) che gli fa da manager. «Situazione conosciuta e accettata da tutte le parti in causa, figli compresi e compresa una figlia che non è né di Anna né di Patricia ma di una fan che una sera dopo un concerto non seppe proprio resistere» (Dipollina) • «è di straculto la ripresa del suo compleanno nel documentario Il funambolo, trasmesso su Raitre: moglie e amante si guardano con astio comparando i regali, una tazza artistica e una telecamerina; lui salta sul tavolo e per sciogliere la tensione urla “e ora facciamo tutti insieme Su di noi”, e si canta. La scena da commedia arcitaliana avveniva a Ponticino (Arezzo), il paese di Pupo. Per giorni i fans che l’avevano vista (quelli del distacco ironico) ne hanno discusso come di un nuovo/vecchissimo segnale di come cambia il costume nazionale» (Maria Laura Rodotà) • «Con le scarpe sono alto 1 e 70, senza arrivo a 1 e 66. Quando andavano di moda gli zatteroni, sono arrivato a 1 e 73: andavo alla grande. Ora un riflessologo mi ha detto che per la mia postura devo mettere una soletta di uno-due centimetri. Per me è stato come un invito a nozze» • Gioca nella Nazionale cantanti: «Faccio il difensore. Sono la disperazione del mio amico Morandi. Nel mio curriculum c’è un gol d’occhio. Si, d’occhio. Deviai casualmente una fucilata di Ramazzotti e mi risvegliai all’ospedale. E c’è anche un rigore sbagliato dopo una rincorsa a zig-zig che scatenò la risata di migliaia di persone al Bentegodi. Calciai così piano che il portiere per bloccare la palla dovette avanzare di 3-4 passi» • Tifa per la Fiorentina: «Io amo la Fiorentina grazie a i’ mi babbo. A Ponticino erano tutti pe’ la Juve e pe’ i’ Pci. I’ mi’ babbo scelse la Fiorentina e votava democristiano» • «Il mio primo voto lo diedi alla Dc, quella vera. Avevo appena preso la patente, mi offrirono 250 mila lire, una cifra altissima per un ragazzo, per fare pubblicità ad Amintore Fanfani: dovevo girare con la 850 special di mio padre per un mese con i cartelli e il megafono sul tettino. Alla fine, per Fanfani fu un tonfo e non mi restituirono neppure i soldi della benzina. Così, votai a lungo per il Psi, poi per Emma Bonino, e poi...».