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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

PROIETTI

Laura Roma 8 luglio 1973. Ex terrorista. Basista nell’omicidio del giuslavorista Massimo D’Antona, dissociata due giorni prima della sentenza di primo grado (in cui le
avevano dato l’ergastolo), in appello è stata condannata a venti anni (grazie alle attenuanti generiche) • «Che l’omicidio politico non facesse per lei, dice di averlo capito dopo aver
partecipato all’esecuzione del professor Massimo D’Antona, ucciso su un marciapiede di Roma, nella strada dove abitava, la mattina
del 20 maggio 99. Non aveva ancora compiuto 26 anni, Laura. Era la più giovane del gruppo brigatista venuto alla luce con le indagini. Uscì dalle Br qualche mese dopo, all’indomani di un “esproprio” per autofinanziamento, quando le convinzioni politiche sulla lotta armata
avevano lasciato il posto alle insicurezze. “Un conto è parlare di omicidi, un altro è togliere la vita alle persone”, sostiene oggi. Entrò in carcere il 23 ottobre 2003, nella retata che decapitò l’organizzazione di cui dichiara adesso non faceva più parte dal 2000. La presero in Sardegna a Poltu Quatu, vicino a Porto Rotondo,
dove lavorava come cameriera. “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”, disse al primo magistrato che la incontrò, dopo aver declinato generalità, stato civile “nubile”, condizioni di vita individuale “normali”, titolo di studio “liceo artistico” e beni patrimoniali: “No, o meglio la mia autovettura”» (Corriere della Sera).