Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
PRESTA
Lucio Cosenza 1960. Agente tv (Amadeus, Benigni, Bonolis, Cuccarini, Panicucci, Perego, Venier) • «Un ex ballerino calabrese dalle idee chiare e dalle maniere decise che ha
portato in pochi anni l’artista Bonolis da Bim Bum Bam al gradino più alto della televisione italiana. Sempre rimanendo nell’ombra e lontano dai fari della popolarità. In cambio ha avuto il 15 per cento dei guadagni di Bonolis e si è conquistato la fama di personaggio misterioso e potente» (Claudio Sabelli Fioretti) • «Io sono un maggiordomo di alto livello. Sulla mia carta d’identità non posso neanche scrivere “agente”. Il mio mestiere non esiste. La mediazione tra uomini è vietata. Siamo stati tacitamente accettati e non veniamo perseguiti. Ma non
abbiamo un albo né un sindacato. Io ho avuto la fortuna di cominciare subito con artisti
importanti. Facevo il ballerino. Avevo deciso di smettere di ballare e siccome
ero legatissimo a Franco Miseria e ad Heather Parisi, organizzai per loro, che
avevano lasciato il manager Vincenzo Ratti, una piccola tournée in Svezia, Danimarca, Germania. Andò benissimo. Io però mi rendevo conto di essere un dilettante. Allora sono andato a conoscere
Vincenzo Ratti, ho convinto Heather a tornare con lui e Vincenzo mi ha preso
con sé. Nel giro di due anni ero suo socio al cinquanta per cento. Lui aveva Benigni,
D’Angelo, Carmen Russo»
• «Alto, adesso grosso, patito di calcio, tifoso della Roma e subito dopo del
Cosenza, ottimo cuoco (soprattutto di primi e specialmente della carbonara),
scuola dai salesiani» (Alessandra Comazzi) • «A Cosenza ho fatto fino alle elementari. Ma ero tremendo, una spina nel fianco
di mio padre, mi divertivano più le scorribande con gli amici che la scuola. E mio padre mi mise in collegio, a
La Spezia. Giocavo mezzala. Ero magrissimo. 64 chili per 1,84 di altezza. Mi
chiamavano “fogliolina”. Sono diventato un energumeno quando ho smesso di ballare e di fumare» • «Ho costruito grazie al talento di Bonolis un personaggio che oggi fa tendenza,
risultati, qualità. E non è pensabile che i dirigenti non si confrontino con me. Ma questo non significa
avere potere. Se domani qualcuno dicesse: “Guarda che le regole le detto io, altrimenti Bonolis va per citofoni”, il mio potere sarebbe quello dell’associazione dei portieri italiani» • «Sono determinato, ma non feroce. Riconosco i miei difetti. So chiedere scusa» • «Se vogliono lavorare con me, niente discoteche e vernissage. Non me ne frega
niente. Questi signori guadagnano molto più di quanto abbiano mai sognato da bambini» • «Sono una persona che per principio, per lealtà, per rispetto, ammazza e si fa ammazzare. Quando faccio notare un errore a
qualcuno cerco di fare attenzione che la cosa non gli arrivi come uno schiaffo.
In questo lui riscontra eleganza» • «Io sono salesiano. Prima mi vendico poi perdono» • «Prima di passare alla storia è meglio passare alla cassa» • «Preferisco Mediaset alla Rai. La Rai è come un palazzo d’epoca, Mediaset è architettura contemporanea» • Nel momento in cui scriviamo (estate 2006) è legato sentimentalmente a Paola Perego • Vedi anche GILETTI Massimo.