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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

PRAVO Patty (Nicoletta Strambelli) Venezia 9 aprile 1948. Cantante. Suoi più grandi successi: Ragazzo triste (66, versione italiana di But you’re mine), Qui e là (67, Holy cow), Se perdo te (The time has come), La bambola, Gli occhi dell’amore, Tripoli (68), Il paradiso (69), La spada nel cuore (70), Pazza idea (73), Pensiero stupendo (78), E dimmi che non vuoi morire (97)

PRAVO Patty (Nicoletta Strambelli) Venezia 9 aprile 1948. Cantante. Suoi più grandi successi: Ragazzo triste (66, versione italiana di But you’re mine), Qui e là (67, Holy cow), Se perdo te (The time has come), La bambola, Gli occhi dell’amore, Tripoli (68), Il paradiso (69), La spada nel cuore (70), Pazza idea (73), Pensiero stupendo (78), E dimmi che non vuoi morire (97). «So fare bene il niente» • «Una delle ultime dive della musica leggera. Una signora con l’aspetto di una ragazza. “Gli americani dicono che sono tra le più grandi voci femminili al mondo”. Eppure non si sente arrivata: “Impossibile. Io ho un rapporto originale col tempo. Quando ero una bambina, mi hanno chiesto, come si fa con tutti i piccini: quanti anni hai? E io ho risposto così: sono millenaria”. E anche oggi risponderebbe così: “Certo. Sono morta e risorta almeno quattro volte”. Crede in Dio: “Come non potrei? Il mio non è un mestiere: è una grazia. Magari non credo nei preti, nei riti, e neanche in una religione in particolare. Ma spesso mi dico: Dio, ti ringrazio per la voce che mi hai dato”. E crede anche nell’energia. Energia che mette nel lavoro e che ha trovato “attraversando tre volte il deserto. Da sola, senza guida”. Si definisce, “artista con la A maiuscola. Corretta. Professionale. Ma anche una persona normale in un mondo in cui non si vedono molti geni. Sono semplice, spontanea. E sono anche impulsiva. Mi guida l’istinto: al primo impatto con una persona, tac, vedo tutto. La prima impressione non inganna mai”. Si considera buona? “Un mio grande amico, Mario Schifano, mi diceva che sono scema. Non so. Sono generosa, fiduciosa. Penso che la gente, almeno al 90 per cento, sia okay”. Della sua vita privata è sempre trapelato poco: “Vero. E pensa che ho avuto una quantità di mariti. E di suocere. E che ci vogliamo tutti bene. Rapporti di lunga durata. Sono stata tra i primi a divorziare, con grande confusione, per le leggi diverse nei vari Paesi: mi sono ritrovata bigama, trigama...”. Quanti mariti? “Tanti. Quattro. Il primo, Angus Faggetter, un batterista. Giurammo di non fare figli con nessun altro, un patto di sangue. Non si possono avere figli facendo questo mestiere. I figli vanno curati”. Qualcuno aveva malignato che non potesse averne: “Certo che no”. Il secondo marito? “Franco Baldieri, uno stilista. L’unico italiano. E poi Jack Johnson, un grande chitarrista. E Paul Martines, un bassista”. Perché tutti questi matrimoni? “Per suggellare, con il rito, una storia importante”. Confessa che quando li rivede, gli ex mariti, le capita di avere momenti intimi, amorosi: “Certo, perché no?”. Alla domanda sugli amori femminili, resta stupita: “Mai avuti amori femminili. Sempre maschili”. Non ha mai avuto paura, dice: “Nemmeno della solitudine. La considero molto bella, è la possibilità di godere del nulla”. Non teme nemmeno le sofferenze ingiuste, come quei giorni in carcere, quando venne accusata per la droga. “L’ingiustizia ci fu, certo: non c’entravo nulla, con la cocaina. Le canne sì: l’ho sempre ammesso, anche in tivu. Cocaina, mai. Comunque il carcere fu un’esperienza serena, positiva. Magari si potessero fare due o tre giorni al mese in carcere. Incontri storie, persone incredibili. Capisci che i veri farabutti non stanno dentro”» (da un’intervista di Cesare Lanza) • «Il vero musicista è colui che scrive musica e testo, gli altri sono cantastorie. Io non ho bisogno di cantare, la natura mi ha dato uno strumento perfetto, la voce, che non devo nemmeno allenare. Ho invece bisogno di scrivere» • «Mi piace il mio corpo androgino, avevo 15 anni quando mio padre a uno che gli chiedeva se ero davvero una femmina disse di toccarmi sotto per vedere se avevo o no le palle e lo minacciò di buttarlo in un rio se ci avesse provato sul serio. Non sopporterei di avere le tette grosse, quando vado a correre me le schiaccio con le mani, così, per non sentirle sobbalzare» • «Arriva il giorno in cui bisogna dire basta. Non concepisco il sesso da vecchi, per me il sesso è anche estetica. A settant’anni ci dovrà ben essere qualcosa di diverso dal sesso tra un uomo e una donna» • «Non sono mai andata a votare, una volta dissi che Prodi mi faceva vomitare. Esagerai, chiedo scusa adesso, ma continua a non piacermi né mi piace Berlusconi. Rappresentano la mediocrità assoluta al potere. La verità è che mi fa orrore questo paese: troppi partiti, quanti sono adesso? settanta? novanta? almeno si dividessero semplicemente in conservatori e progressisti, che sono anche due belle parole. Troppa ideologia, quando l’ideologia è finita in tutto il resto del mondo, troppa politica mentre uno Stato dovrebbe essere amministrato come una casa» • «I figli sono un atto di egoismo, i miei figli sono il mio pubblico» • «Avrei voluto essere una donna pericolosa» (da un’intervista di Dario Cresto-Dina).