Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
PICCIONI
Giuseppe Ascoli Piceno 2 luglio 1953. Regista. Nel 99 due David di Donatello (film e sceneggiatura) per Fuori dal mondo • «Autore di storie contemporanee intessute di sentimenti non chiariti o male
espressi, costruite su disagi psicologici, fraintendimenti, incertezze» (Simonetta Robiony) • «Provinciale per nascita ed elezione, una laurea in Sociologia, ritrovatosi
regista per caso. “E per fortuna. Sono arrivato a Roma seguendo un amore. Era anche lei di Ascoli,
si era iscritta all’università a Roma. Era un momento particolare, di crisi dell’impegno politico e il cinema per me è stata una vera salvezza. Una passione frequentata con timidezza che ha dato
senso alle mie scelte, assorbito ogni mia altra possibilità. Mi sono ritrovato alla scuola Gaumont di Renzo Rossellini: giornate intere a
parlare di cinema, indigestioni di film. E così, pur non potendo vantare alcuna parentela o appartenenza, mi sono risparmiato
la gavetta. Sono subito arrivato alla regia e la fortuna è stata che il mio primo film non sia passato inosservato”. Era l’87:
Il grande Blek con Sergio Rubini lo notarono in molti e si portò a casa un Nastro d’argento e il premio De Sica per il giovane cinema italiano. Cinque anni prima il
primo cortometraggio, Il prologo, e poi il video Voglio andare via, in mezzo anche un po’ di pubblicità e la fondazione, con alcuni amici, della casa di produzione Vertigo. Dopo Il grande Blek, a scadenze quasi svizzere arrivano Chiedi la luna (90), poi Condannato a nozze (93), poi Cuori al verde (95), tre anni dopo Fuori dal mondo, dopo altri tre anni, Luce dei miei occhi» (Stefania Ulivi).