Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

PERNA Giancarlo Roma 7 aprile 1940. Giornalista. Del Giornale e di Panorama. Oggi scrive su La Verità • «Si dice: “Un ritratto alla Perna”

PERNA Giancarlo Roma 7 aprile 1940. Giornalista. Del Giornale e di Panorama. Oggi scrive su La Verità • «Si dice: “Un ritratto alla Perna”. Come dire “al vetriolo”. Spella vivi i suoi obiettivi, senza riguardi per i potenti e — secondo i maligni — anche per la verità. Un signore distinto e pacato. Incredibile pensare che di lui abbiano detto che è uno scarabeo stercorario (Ripa di Meana), un merdoso, un diffamatore e che Alessandra Mussolini l’abbia perfino definito “una nauseante e immensa ondata di merda”» (Claudio Sabelli Fioretti) • «Io sono timido e beneducato. Racconto verità che normalmente tutti sanno ma dicono sottovoce. Ho cominciato all’Ansa. Sono entrato con un concorso. A 34 anni. Non ho fatto anticamera. Sono stato subito assunto. Avevo fatto per dieci anni l’avvocato e mi ero stufato. Ubaldo Soddu, un amico che era stato con me assistente a Diritto privato comparato e che faceva il critico teatrale al Messaggero, mi consigliò di scrivere a tutte le agenzie. Io lo feci e dopo qualche mese l’Ansa mi fece sapere che c’era una specie di prova pubblica. Partecipammo in cento. Tre mesi di prova e sono diventato giornalista. Fui assunto a 90 mila lire al mese. Come avvocato guadagnavo circa 2 milioni»
• Nel 2016 ha pubblicato per Clichy Cento vite col punto interrogativo, libro-quiz in cui si tratta di indovinare il biografato (sempre celeberrimo, ma abilmente nascosto) e La storia d’Italia in un’ora (andate a letto col libro alle dieci di sera e alle undici avrete saputo tutto quello che c’è da sapere)