Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
PERA Marcello Lucca 28 gennaio 1943. Politico. Senatore. Di Forza Italia. Ex presidente del Senato (2001-2006)
PERA Marcello Lucca 28 gennaio 1943. Politico. Senatore. Di Forza Italia. Ex presidente del Senato (2001-2006). Diplomato in ragioneria, ha iniziato a lavorare a uno sportello di banca. Poi, passato alla Camera di commercio della sua città, ha preso la maturità classica e si è laureato in Filosofia. Ordinario di Filosofia della scienza a Pisa. «Vorrei contribuire a desovietizzare l’Italia» • «Si vorrebbe qui segnalare la nascita della “perologia”, che sarebbe l’incessante e spesso malevola ricerca archeologica delle varie e sensibili modificazioni del Pera-pensiero. Testi alla mano, “perologi” si segnalano in ogni dove. In Parlamento sono andati alla ricerca degli interventi dell’allora senatore sulla legge sulla fecondazione assistita e senza fatica hanno scoperto che, per quelle sue posizioni, al referendum il presidente del Senato avrebbe potuto tranquillamente votare i suoi bei quattro Sì. Lo stesso al congresso radicale, dove Michele De Lucia, tesoriere di “Anticlericale.net”, ha prodotto e distribuito un dossierino dal titolo: “Rispondiamo con le parole del fu-professore e senatore laico e liberale Marcello Pera a quanto scrive il presidente del Senato monsignor Marcello Pera”. La comparazione era limitata alla legge 40, ma più in generale sui rapporti fra religione e laicità altri improvvisati “perologi”, o “peromani”, o perfino “perofobi” dispongono di un ampio materiale che documenta non solo e non tanto un conclamato rovesciamento di idee, quanto piuttosto la medesima meticolosa ostinazione nell’esprimerle ex cathedra come se fossero valide per sempre. Quando sono relative, se non dettate da una pretesa dittatura del relativismo. Vedi comunque il Pera che nel 2002 sosteneva: “Non dobbiamo infilare Dio nella Costituzione europea”, mentre due anni dopo compatisce “l’Europa senz’anima”. Oppure il Pera che nel 1992 punzecchiava l’amico-rivale e quasi conterraneo Giuliano Amato, allora troppo vicino alla Chiesa, scrivendo che sulla bioetica aveva fatto “la sua prima allocuzione dell’angelus”. Ora, quanto ad allocuzioni, ogni confronto sembra oggi impari. Mentre riguardo all’“angelus”, a forza di evocazioni, sarebbe ingiusto dimenticare che l’odierno e l’assai garantista Pera definì a suo tempo Di Pietro “l’angelo del bene”» (Filippo Ceccarelli).