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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

PAVONE

Rita Torino 23 agosto 1945. Cantante. Suoi maggiori successi: La partita di pallone, Alla mia età, Come te non c’è nessuno, Il ballo del mattone, Sul cucuzzolo, Cuore (tutti incisi fra il 62 e il 63), Datemi un martello e Che mi importa del mondo (64) • «A casa mia si vedeva la carne nel piatto una volta al mese, forse due, quando
papà prendeva lo stipendio. La Fiat era come una famiglia per me, a Natale ai figli
degli operai distribuivano i regali e lo facevano anche per la Befana. Non
parliamo poi di quando ci assegnarono la casa a Mirafiori. Accadde qualche anno
dopo. E a noi, che fino ad allora avevamo vissuto in sei, i miei genitori, io e
i miei fratelli, alla Borgata San Paolo, in un buchetto di pochi metri
quadrati, quella casa di tre stanze, con cucina e bagno, ci parve un sogno e
Mirafiori un quartiere residenziale. Per me, lo ammetto, Fiat è sempre stata una parola magica. Un’entità a cui fare riferimento, che mi permetteva una vacanza da signori che altrimenti
sarebbe stata inimmaginabile»
• «Aveva cominciato presto a esibirsi in pubblico, a nove anni, al Teatro Alfieri
di Torino, due entrate nello spettacolo per bambini Buongiorno marziani. “Nella prima facevo il verso a Al Jolson, un cantante americano di grandissimo
talento che fu il primo a usufruire del sonoro nel cinema e che, bianco, si
truccava da nero. Nella seconda interpretavo una ragazzina americana a Roma”. A 13 anni, per aiutare il ménage famigliare, Rita interrompe gli studi e va a stirare in una camiceria. Lei
non si abbatte, la prende “come un’esperienza”, continua a cantare appena può. Viene presto il tempo dei teatrini di provincia “con gli scarafaggi grandi come monete”. Mentre tramonta l’Italia della melodia alla Claudio Villa, Domenico Modugno vince Sanremo con
Nel blu dipinto di blu e manda definitivamente in soffitta la tradizione. Anche Rita Pavone canta in
modo nuovo e arriva prima a “La festa degli sconosciuti”, un trampolino di lancio verso la televisione. Finisce il 62 e, quando nell’Italia ancora bacchettona Mina viene allontanata dalla Tv perché è in attesa di suo figlio Massimiliano senza essere sposata, Bruno Canfora la
chiama a partecipare a Studio Uno. Un trionfo e, nel 63, Rita ha già venduto milioni di dischi. “Quando arrivò il primo assegno di una ventina di milioni, papà non credeva ai suoi occhi, non aveva mai visto tanti zeri. Per me invece
contavano molto di più le luci della ribalta e quegli ambienti discreti e lussuosi, la possibilità di poter scegliere un buon albergo, dormire su un letto soffice e pulito”. Il 64 è un anno formidabile per la Tv, partono le inchieste del commissario Maigret e
La cittadella inchioda al video le famiglie. Ed ecco esplodere il fenomeno Rita che canta e
balla ne Il giornalino di Gian Burrasca per la regia di Lina Wertmüller. è un trionfo popolare; Rita è ormai lanciata e il resto della “favola” è noto. Come il suo amore per Teddy Reno» (Silvana Mazzocchi) • Dal marito Teddy Reno ha avuto due figli (Alex e Giorgio) • Alle politiche del 2006 candidata e non eletta: «Aveva chiuso con la canzone, voleva cominciare con la politica, correndo nella
circoscrizione Estero: “Io, che non sono né di destra né di sinistra, non potevo che candidarmi con la lista di Tremaglia, perché non ha nessun tipo di connotazione”. Una che crede che Tremaglia non sia né di destra né di sinistra avrebbe meritato almeno un applauso d’incoraggiamento. Si aspettava che gli emigrati le dicessero: “Come te non c’è nessuno”. Si sbagliava» (Sebastiano Messina).