Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

PARODI

Cristina Alessandria 3 novembre 1964. Giornalista tv. Di Canale5 • È stata tennista e ha cominciato a scrivere collaborando a riviste di tennis. Ha
esordito poi come giornalista sportiva a Odeon Tv. Nel 90, si È trasferita a Mediaset. Qui ha conosciuto Giorgio Gori, allora direttore di
Canale5, con cui qualche anno dopo si È sposata. Dallo sport È passata alla conduzione del Tg5, diventando uno dei volti più noti della rete. Nel 96 le È stato affidato il rotocalco Verissimo. Adesso È tornata alla conduzione del Tg5 • Vittima di molti pettegolezzi per una presunta relazione tra il marito Giorgio
Gori (con cui ha fatto tre figli) e Simona Ventura: «Avevamo il nostro Desperate Housewives e non ce n’eravamo accorti. Certo, un telefilm (e un telefilm di quella fatta) non possiamo
permettercelo. Dobbiamo accontentarci. Ma D. H. c’È, ve l’assicuro, e va in onda tutti i giorni (anzi, due volte al giorno) e c’È una sola persona che incarna le quattro protagoniste, e c’È una sola, fulgente vicina di casa che si fa in quattro per noi. Il nostro D. H. si chiama Verissimo e a interpretare la splendida parte della casalinga disperata c’È da una vita Cristina Parodi. Cristina È soprattutto Bree Van De Kamp, la moglie perfetta, l’impeccabile, cotonata, padrona di casa (ha scritto persino libri di galateo),
tutta casa e lavoro, sempre inappuntabile mentre prepara la colazione per i
figli, cura i fiori nel fine settimana, ritira gli abiti in tintoria, scrive i
testi del suo programma, si sottopone mite al trucco e alla sartoria. Ma appena
Cristina ha sentore che troppa perfezione possa nuocerle e le attiri quell’odioso nomignolo di “frigidaire” ecco chiamare l’amico direttore per un servizio osé. Così Bree, davanti al fotografo, diventa Gabrielle Solis, tutta una promessa di
sesso, notti a luci rosse. Ma se poi c’È da presentare la serata impegnativa, magari alla presenza di alti prelati,
allora Cristina si trasforma in Lynette Scavo, la manager che preferisce
ritirarsi a casa a occuparsi dei tre figli “rinunciando” a una carriera di grande prestigio. Come se non bastasse, Cristina trova anche
il tempo per vestire i panni di Susan Mayer, l’incendiaria, la tenera indifesa, l’infelice piantata dal marito che ha altro per la testa. Grazie, disperata,
suburbana, nostra casalinga Cristina» (Aldo Grasso).