Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
PARISI
Arturo San Mango Piemonte (Salerno) 13 settembre 1940. Politico. Deputato. Dell’Ulivo. Ministro della Difesa nel Prodi II • Laureato in Giurisprudenza, professore universitario (Sociologia, a Bologna dal
71), nel 99 è stato vicepresidente esecutivo dei Democratici, dal 2000 presidente. Negli anni
Sessanta fu vicepresidente dell’Azione Cattolica. Membro del comitato d’esperti dei governi Cossiga e De Mita, consulente della Commissione stragi. è stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Prodi I. Sassarese, è nato in provincia di Salerno solo per caso • Nel 98 fu accusato di non essere riuscito ad evitare la caduta del primo
governo Prodi (9 ottobre 1998) • «Osservano ogni suo gesto, analizzano ogni sua parola, e se potessero ne
controllerebbero le mosse fino a pedinarlo, come avessero a che fare con un
pericoloso terrorista, perché così è visto Arturo Parisi dai maggiorenti del centrosinistra, “un kamikaze che si aggira per la coalizione”. Sono le sue geniali sortite politiche a incutere timore, e sebbene sostenga
che “la determinazione a immolarsi è lontana dalla mia concezione della politica”, non perde occasione per innescare periodicamente qualche polemica. Certo
Parisi preferisce posizioni defilate, in politica come in famiglia, e dicono
sia uno spettacolo vederlo in auto mentre fa da navigatore alla moglie. Epperò con Prodi a volte discute fino a litigare, come solo due amici possono fare» (Francesco Verderami)
• «Sostiene Arturo Parisi che “dove c’è casino c’è vita”. I suoi dicono che è testardo ma di buon carattere, idee chiare e saturo di rigore morale - a
riprova si cita l’abbonamento Atac con il quale usufruisce dei bus romani e la rinuncia alla
macchina e alla scorta - e “tiene alta l’asticella, ed è normale che quando parla faccia incazzare più gli amici che gli avversari”. Con Rutelli, per dire, i rapporti sono ormai a zero, semplicemente non si
sopportano, “con Marini e De Mita litiga, ma quelli sono veri, Rutelli invece non risponde
mai, finto gentile che ti prende per il culo, ma Arturo ha buona memoria,
ricorda date e percorsi politici”. Negli anni Ottanta, De Mita, leader della Dc, spesso nei suoi interventi a un
certo punto citava “l’analisi del professor Parisi” o “quello studio del professor Parisi”, e quindi quando uno parla l’altro sempre l’osserva» (Il Foglio).