Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
PANUCCI
Christian Savona 12 aprile 1973. Calciatore. Attualmente alla Roma. Con la maglia del
Milan ha vinto due scudetti (94, 96) e una coppa dei Campioni (1993-94). Con il
Real Madrid ha vinto una Liga (97) e una Champions League (98). Lanciato dal
Genoa, ha giocato anche con Inter, Chelsea, Monaco. In Nazionale 48 presenze e
2 gol • «L’etichetta di antipatico. Di solito un giocatore se la ritrova appiccicata
addosso per un episodio o un malinteso, poi fatica per tutta la durata della
sua carriera nel tentativo di togliersela. Per lui è tutto diverso. Quest’etichetta l’ha conquistata nel tempo, scontrandosi con quasi tutti gli allenatori che ha
avuto. Il primo tecnico con il quale ebbe dei problemi fu Franco Scoglio. Il
professore utilizzava l’allora terzino della Primavera negli allenamenti della prima squadra e gli
ordinava di fare il “birillo”, cioè di occupare passivamente una posizione senza muoversi. Ovviamente lui non ci
stava e veniva regolarmente escluso dalle convocazioni. Al Milan ci fu uno
scontro durissimo con Capello, che lo aveva beccato mentre con Lentini si
lasciava andare a qualche ragazzata di troppo a Milanello. In seguito però si sono chiariti e hanno instaurato un rapporto splendido. Se ne andò dal Milan nel gennaio 96, cacciato da Arrigo Sacchi. A Madrid, ancora con
Capello, ha vinto un titolo spagnolo e una Champions League. Nel 1999 è tornato in Italia all’Inter, fortemente voluto da Lippi. Sembrava l’inizio di un idillio e invece, dopo essere stato schierato fuori ruolo (primo
marcatore destro nella difesa a tre, poi esterno destro di centrocampo), non ha
trovato di meglio che litigare con l’allenatore, alzandosi di malavoglia dalla panchina durante un Inter-Bari
apparentemente tranquillo. Da quel giorno non ha più giocato in nerazzurro e nell’estate 2000 è andato in prestito al Chelsea, per poi trovare da ridire anche con Claudio
Ranieri. Poi eccolo al Monaco, ed ecco un nuovo scontro con Didier Deschamps.
Alla fine, ha trovato il suo secondo ritorno in Italia, alla Roma. Con Fabio
Capello, l’unico allenatore con il quale ha fatto la pace dopo una litigata veramente dura» (Ezio Rossi)
• Per quella vecchia litigata, Lippi non lo avrebbe portato in Germania ai
Mondiali 2006, attirandosi così qualche critica (specialmente da Giorgio Tosatti).