Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
PALLANTE
Antonio 1923. L’uomo che il 14 luglio 1948 sparò a Palmiro Togliatti (26 marzo 1893-21 agosto 1964) • «Aveva 25 anni e una missione da compiere: uccidere il segretario del Partito
comunista italiano. Quattro colpi di calibro 38 esplosi a bruciapelo per
eliminare l’uomo che “voleva trascinare l’Italia nel baratro comunista”» • «Una calibro 38 e quattro proiettili che pagai in tutto tremila lire. Era tutto
quello che mi serviva per il mio progetto. Partii da Catania come un automa,
dovevo compiere una missione, non avevo nulla contro l’uomo, ciò che volevo colpire e cancellare era ciò che lui rappresentava. Arrivai a Roma il 12 luglio, deciso ad incontrare
Togliatti. Mi finsi un comunista di Randazzo e chiesi di poter vedere il
segretario. Ma mi fu risposto che avrei dovuto compilare una richiesta per
iscritto, specificando i motivi della mia visita. E io non potevo certo
farlo... Allora andai a Montecitorio e riuscii ad assistere ad una seduta dei
lavori per l’adesione italiana al Patto Atlantico. Ascoltai il discorso di Togliatti e le sue
parole furono un ulteriore sprone. Così, saputo che poco dopo sarebbe uscito da una porta secondaria, attesi il suo
arrivo seduto sui gradini dell’atrio di via Della Missione. E quando lui uscì, accompagnato da Nilde Iotti, sparai quei quattro colpi. Tre andarono a segno,
uno si conficcò su un cartellone» (da un’intervista di Michela Giuffrida).